‘Caro Carlo, li leccesi nu su fessa’. Paolo Perrone ci ricasca e su Facebook punzecchia Salvemini

‘Caro Carlo, ti sei infilato in un imbroglio che azzera il valore della tua storia politica’. Dopo Alessandro Delli Noci, questa volta Paolo Perrone se la prende con Carlo Salvemini reo di aver perso una sua dote caratteristica: la coerenza politica.

«Caro Carlo…». Ci ha preso proprio gusto, Paolo Perrone a scrivere post su Facebook indirizzati ai suoi avversari politici. Sembra quasi che il Sindaco uscente non voglia lasciare la scena che lo ha visto protagonista assoluto per 10 anni, o per lo meno non voglia farlo senza togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Più di un sassolino, evidentemente.
  
Dopo aver battibeccato con Alessandro Delli Noci, ricordandogli in suo ruolo nell’ascesa politica del giovane ingegnere, Perrone ha deciso di scrivere una lettera 2.0 all’avversario di Mauro Giliberti. Un concetto è stato assolutamente chiaro: a Salvemini tutti fino ad ora hanno riconosciuto coerenza politica, ma dopo l’accordo con Delli Noci anche quella dote è venuta meno: «Hai, anzi avevi, una cosa che io (da avversario) e tanti altri ti abbiamo sempre riconosciuto – si legge nel lungo post –  la coerenza politica. Quella qualità che ti ha indotto sempre a rifiutare le imposizioni e i cattivi compromessi, che ti ha consentito di essere diverso dagli altri del centrosinistra leccese e che in questo momento storico ti aveva reso un candidato dignitoso. Oggi, questa coerenza non c'è più. L'hai sacrificata con una indimenticabile piroetta di opportunismo, cioè l'intesa con uno da te puntualmente contestato per 5 anni (e anche all'inizio di questa campagna elettorale). So per certo che non lo volevi questo brutale accordo di potere. Ma sei dovuto scendere a patti con loro, con Alessandro Delli Noci, che è abituato ai tradimenti in serie e che ha a cuore solo le sue sorti personali, e con Michele Emiliano, che sta mandando a rotoli la Puglia, che usa il Pd per le sue scalate al potere, che tramite te vuole mettere le mani sulla nostra città».
  
Ma Perrone va oltre e ricorda a Salvemini il suo ruolo di oppositore intransigente, quando era solito dire no a tutto. Era così prima scendere in campo e diventare tutto ad un tratto una persona che fa proposte, un impegno – scrive –  «per cui evidentemente non sei portato». Scherza l’ex primo cittadino sulle idee che il candidato del centrosinistra ha sposato durante la sua campagna elettorale, come quella di smontare il filobus: «Vorremmo tutti smontare il filobus, ma è noto che il ministero lo permetterà solo tra qualche anno. Giacchè, potevi dire pure che da sindaco garantirai la pace nel mondo o eliminerai il problema dei bambini che muoiono di fame in Africa. È evidente da tutto questo che non avresti le idee molto chiare come eventuale responsabile dell'amministrazione comunale»
  
«Raggiungendo il ballottaggio qualche giorno fa – chiosa Perrone – pensavi di aver assaporato il gusto sconosciuto della vittoria e per questo avresti voluto tenere la barra dritta e continuare sulla tua strada. Invece hai dovuto ingoiare tutto questo e persino la prospettiva di fare il sindaco "commissariato". Insomma, caro Carlo, ti sei infilato in un imbroglio che azzera il valore della tua storia politica e che – a questo punto lo hai capito anche tu – ti farà perdere, perché i leccesi non amano chi si vende e fa contratti sulla loro pelle. I leccesi nu su fessa.



In questo articolo: