La grana relativa al Lodo Leadri ha gettato ancora un po’ di fango sull’amministrazione comunale leccese che, come se non bastassero le altre, è stata investita da un altro grattacapo di non poco conto. La solita querelle tra minoranza e maggioranza non tarda ad arrivare anche questa volta.
A pensarci è stato il capogruppo del Pd a Palazzo Carafa, Paolo Foresio che attacca in questo modo: “Ormai il sindaco e i suoi assessori sembrano un disco rotto che si è inceppato e ripete sempre la stessa storia, il giochino di scaricare sugli altri le responsabilità oramai non funziona più, non ci crede più nessuno. Mi dispiace che Perrone si risenta delle nostre prese di posizione, sempre carte alla mano, sul discutibile operato della sua amministrazione, ma noi cerchiamo di essere obiettivi e lasciamo che a dargli pacche sulle spalle ci pensi la sua corte, fra l’altro ultimamente anche poco motivata.Quando entriamo nel merito delle questioni politiche e amministrative, ci aspettiamo che il sindaco risponda altrettanto nel merito, invece di far scadere il discorso sempre in un linguaggio da disputa sportiva. Non so se n’è accorto, ma qui nessuno ha voglia di giocare e noi facciamo sul serio quando chiediamo conto di come viene gestita Lecce.
Foresio poi prosegue facendo notare i danni che il caso Leadri potrebbe portare alle casse del Comune: “Che lui abbia mentito ai leccesi sui voti presi dal progetto Lecce2019 è un fatto documentato. Che il Comune, con il pignoramento chiesto dalla Leadri, rischi il collasso finanziario è un fatto confermato dal suo assessore al Bilancio. O non si parlano più con Monosi, visto anche il pasticcio delle assunzioni last minute di fine anno? Metodo, questo, che – tanto per intenderci – mi vede contrario sia che a farlo sia il Comune di Lecce sia che si tratti della Regione Puglia. Non ci sono affatto due pesi e due misure, anzi”.
Il capogruppo pd, infine, precisa: “Se tifo da parte nostra c’è, quindi, è solo per Lecce e per i leccesi. Siamo dalla parte dei cittadini e, che a Perrone piaccia oppure no, continueremo a vigilare e a denunciare i disastri che la sua giunta lascerà in eredità alla nostra città e alle generazioni future. Lui, intanto, potrebbe avere il buongusto di cominciare a prendersi qualche responsabilità politica visto che è ininterrottamente in consiglio comunale e poi al governo dal 1998, non dall’altro ieri”.