Centro storico, Rotundo attacca: ‘rischia di diventare un enorme fast-food’

Il ritardo sull’adozione di un piano di riqualificazione del centro storico e sulla mobilità cittadina non passano inosservati al Pd di Lecce. Antonio Rotundo attacca: ‘la Giunta non ha imparato nulla dalla bocciatura a Capitale della Cultura. Così il centro rischia il collasso’.

‘C’è un grave ritardo sui tempi entro i quali il piano di riqualificazione del centro storico sarà portato in Consiglio per l'approvazione. Ed è per questo che ho invitato alla seduta della Commissione Controllo del Comune di Lecce di domani l'Assessore al ramo Martini ed il dirigente del settore urbanistica Arch. Greco’.
  
Torna sulla questione centro storico Antonio Rotundo, esponente di spicco del Partito Democratico a Palazzo Carafa. ‘L'assenza di una complessiva politica di programmazione – attacca il dem – ha determinato in questi anni un sovradimensionamento nel centro storico di attività commerciali, ricettive e di ristorazione, invece di avere un modello di sviluppo che valorizzasse la città d'arte, le sue bellezze culturali ed il suo straordinario patrimonio architettonico.
 
Di tale inadempienza – prosegue – porta la responsabilità la destra cittadina ed è l'ulteriore conferma che chi governa la città non ha compreso nulla dalla bocciatura della nostra candidatura di "Città europea della cultura 2019", così come lungo questa strada dello sviluppo caotico e fai da te dubito che costruiremo un percorso idoneo per il riconoscimento dell' Unesco, quale patrimonio dell'umanità del nostro centro storico’.
 
Rotundo quindi fa un passo indietro e ricorda: ‘a parole la Giunta aveva avvertito la situazione di enorme criticità determinata dalla attuale disciplina urbanistica del centro storico non dotata di contenuto programmatico e strategico ed aveva proposto al Consiglio Comunale di procedere, nell'ambito della riqualificazione funzionale del centro storico, alla redazione di un piano "progetto-guida" di definizione delle funzioni, dei servizi e delle loro interrelazioni in riferimento al contesto urbano del nucleo antico e, in particolare, a quella porzione maggiormente interessata da una concentrazione spesso disorganica di diverse funzioni’.
  
‘Nella seduta del Consiglio Comunale del 18 dicembre 2014 in cui fu approvata la delibera – spiega ancora Antonio Rotundo – la Giunta sottolineò con forza la necessità di provvedere con urgenza alla stesura di tale piano, urgenza di cui si è persa ogni traccia se consideriamo il ritardo accumulato; è infatti trascorso un anno e mezzo e del piano non si ha nessuna notizia con le inevitabili conseguenze negative di uno sviluppo "spontaneo" e non regolato da un progetto e da una visione complessiva del centro storico.
 
Il combinato disposto del ritardo del piano di riqualificazione da un lato e l'assenza di un piano della mobilità che prevedesse una progressiva pedonalizzazione e di una riduzione del traffico delle auto dall'altro – conclude – ha penalizzato fortemente le potenzialità del centro storico ed impedito un processo di piena valorizzazione’.



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