Cobas Lecce e Brindisi, il 19 luglio sit-in a Roma: ‘Province, il Governo deve cambiare indirizzo’

COBAS Lecce e Brindisi partiranno per Roma, il prossimo 19 Luglio, per porre al centro dell’agenda governativa i tagli alle Province e le difficoltà che questi enti stanno affrontando. ‘Serve che tornino ad avere il precedente rango costituzionale’.

L’obiettivo è quello di porre al centro dell’agenda politica il problema della Province italiane, per far sì che possano tornare a recuperare il ruolo di riferimento di un tempo, specie in relazione ai servizi essenziali. A tal proposito, infatti, le confederazioni COBAS di Lecce e Brindisi il prossimo Mercoledì 19 Luglio saranno a Roma, in Piazza Montecitorio, per partecipare ad un sit-in di protesta contro i tagli alle Province realizzati in questi anni ed i mancati finanziamenti. Questa mattina, presso la sala stampa di Palazzo Adorno, la presentazione dell’iniziativa che intende sollecitare anche i parlamentari salentini affinché partecipino numerosi alla giornata. Durante l’incontro, a prender parola per primo è il segretario provinciale COBAS di Brindisi, Roberto D’Aprile: “Andiamo a Roma perché siamo preoccupati circa il mantenimento della Province. Serve che tornino ad avere quel rango costituzionale precedente alla riforma Delrio, specie dopo i risultati vistisi col referendum dello scorso 4 Dicembre. Occorre garantire i servizi fondamentali, quali quelli scolastici e relativi alle strade”. “In più occasioni – prosegue – siamo stati critici nei confronti della politica, ma l’appello, adesso, va anche ai parlamentari salentini. Il Governo deve cambiare indirizzo. Andremo nella capitale al fine di far emergere questa problematica, iniziando proprio da Lecce e Brindisi”.

Presente anche Giuseppe Mancarella, segretario provinciale COBAS Lecce, che già in una nota aveva precisato: “Lo scopo dell’incontro di venerdì è quello di rafforzare il fronte leccese, oltre a quello brindisino”. I parlamentari leccesi e brindisini “sono già stati contattati ed hanno assicurato la loro presenza”. “Al destino della Provincia di Lecce è legata la società in house Alba Service s.p.a., che paga un prezzo troppo forte per i mancati finanziamenti da parte del governo”.

Proteste contro questo comportamento contraddittorio del Governo sono state portate avanti dall’UPI (Unione Province Italiane) che ha denunciato il fallimento certo del 90% delle Province in caso di mancato sostegno economico da parte del Governo Nazionale”. “Di fronte a questa drammatica situazione – conclude Mancarella – non possiamo che portare la protesta a Roma sotto le finestre nel Governo”.

In piazza Montecitorio ci saranno anche i lavoratori di Alba Service e i colleghi della Santa Teresa, entrambe società partecipate rispettivamente delle province di Lecce e Brindisi, in cassa integrazione fino al prossimo 31 dicembre. Chiederanno a gran voce al Governo che vengano con urgenza intraprese azioni e provvedimenti per non far fallire gli enti provinciali, scongiurando il rischio che centinaia di famiglie vengano lasciate sul lastrico.
 
“Essendo stato eletto consigliere provinciale proprio nel momento storico in cui l’ente diventava di secondo livello, subendo ingenti tagli da parte del governo, ho seguito la vicenda Alba Service dal primo momento, sempre al fianco dei lavoratori – dichiara Danilo Scorrano, segretario provinciale di Sinistra Italiana presente in conferenza – L’ho fatto con i miei mezzi: interrogazioni e interventi in consiglio. Ho spronato l’amministrazione Gabellone a farsi parte attiva nell’individuare una soluzione. In quei mesi ho assistito alla pubblicazione di bandi e all’assegnazione di posti di lavoro per le competenze rimaste alla Provincia (manutenzione strade e scuole) a soggetti esterni. Va da sé, che una simile scelta scellerata, comporti spese che l’ente non è in grado di sostenere. Il tutto a scapito dei lavoratori Alba Service, dipendenti della partecipata della Provincia". 

Oltre ai rappresentanti della sigla sindacale, a Danilo Scorrano, segretario provinciale di Sinistra Italiana, c'era anche Salvatore Piconese, Coordinatore Provinciale di Articolo 1.



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