Comizio addio. In questa campagna elettorale tutti chiusi in quattro mura, il vuoto fa paura

Una volta i politici parlavano nelle piazze gremite di gente fino all’inverosimile, oggi anche i leader nazionali si ritrovano fra pochi intimi all’interno di teatri, alberghi o centri fieristici.

Non c’è più posto nella politica di oggi per i comizi di piazza. Piccoli comuni a parte, nelle città è ormai tramontato il più tradizionale dei momenti di propaganda elettorale. Ieri a lecce l’ennesima dimostrazione con Silvio Berlusconi che viene accolto nel Palafiere di Piazza Palio, a differenza di quando tutti i grandi leader andavano ad incontrare il popolo dei leccesi e dei salentini in piazza Sant’Oronzo.

Abbiamo visto in meno di una settimana Fitto e i ricostruttori nel teatro Politeama Greco, Vendola e Stefano alle Officine Cantelmo, Emiliano all'ex cinema Santalucia qualche settimana prima, Berlusconi e la Poli Bortone sotto il tendone della Fiera di Lecce.

In piazza non si va più, all’aperto non conviene, meglio star chiusi in quattro mura che sotto la luce del sole. E’ il segno dei tempi, il segnale inequivocabile di un cambiamento di usi e costumi della politica italiana, un cambiamento condizionato dallo stato di prostrazione in cui si trovano i partiti e i loro pesanti apparati organizzativi considerati poco attrattivi e incapaci di suscitare il giusto appeal.

Una volta era diverso…

I politici erano attesi, invocati, osannati. Oggi nessuno li cerca, pochi li vogliono. Il candidato presidente del Centrosinistra Michele Emiliano ha addirittura affermato di non voler leader nazionali tra i piedi. Insomma se viene Renzi bene, se non viene meglio.

Per Berlusconi è stato diverso, l’ex premier è sceso in Puglia perché Adriana Poli se lo meritava, visto che Berlusconi era andato a cercarla a casa; e poi c’era Fitto a cui bisognava dare una scalciata nel tentativo, non poco arduo,di dimostrare che Forza Italia non è trapassata, sperando che a dirlo siano i cittadini e non gli slogan elettorali.

Un tempo Berusconi sarebbe andato in piazza e molte ore prima del suo arrivo sarebbero arrivati battaglioni di militanti, simpatizzanti e curiosi dai quattro angoli della Puglia. Probabilmente decine di migliaia di persone, così come è già stato. Venerdì scorso invece è finito sotto il caldo appiccicoso di un tendone, 2000 sedie e qualche fila vuota. Di certo anche per ragioni di sicurezza. Misure severe che sconsigliano l’affaccio in luoghi aperti e difficili da controllare, perché l’ex presidente del Consiglio è un obiettivo da sempre di esagitati o malintenzionati.

Il comizio, il bel comizio di una volta, fatto in piazza fra la chiesa barocca e il municipio, non esiste più. Queste elezioni regionali ne hanno celebrato i funerali. Come si sono svolte le esequie dei confronti televisivi nelle emittenti private, o in quelle che restano.

Solo Sky riesce a fare cose nuove e in linea con il tempo di oggi. E Sky non solo fa il confronto ma va in piazza a farlo, allestendo uno studio televisivo nel centro di Bari. Senza la corte della tv più importante del pianeta nessuno sarebbe stato così pazzo da andare in un luogo pubblico.

Nessuno sfiderebbe il vuoto dinanzi al palco di una piazza…



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