‘Si vietino i rave party, provocano disordini incontrollabili’, l’appello di Filomena D’Antini

‘Stupri, ragazzi in coma etilico, poliziotti e carabinieri feriti. Per non parlare di assembramenti e disordini’. La Consigliera di Parità della Provincia di Lecce chiede il divieto per i rave party

Parlano chiaro le immagini di quanto è accaduto nelle scorse ore in un rave party organizzato alle porte di Torino dove sono stati feriti tre poliziotti che cercavano di svolgere il proprio lavoro. Eppure la storia si ripete sempre con lo stesso copione fatto di abusi e violenze, stupri e ricoveri di giovani in coma etilico. Il Salento è stato scelto molte volte come meta di questi appuntamenti all’insegna dello sballo e ultimamente solo la prontezza investigativa della Digos di Lecce ha fatto sì che non si consumasse l’ennesima pericolosa violazione di ogni tipo di regole. A scendere in campo per chiedere che si vietino i rave è la Consigliera di parità della Provincia di Lecce Filomena D’Antini Solero.

Perchè non vietarli?

“E’ vero, in Italia manca una legge che vieta i rave, che sarebbero permessi in quanto espressione della libertà dell’individuo. Ma il fine ultimo di questi party non è quello di ballare bensì di creare assembramenti, disordine e provocare risse – afferma la consigliera di Parità della provincia di Lecce -. Perché non vietarli? Inutile parlare di protezioni, mascherine, distanziamento e regole, quello che vige nei mega raduni è l’anarchia più totale, al ritmo incessante di musica techno tra migliaia di ragazze e ragazzi che, provenienti da tutta Europa, si impossessano dei campi provocando morti e stupri come è accaduto al Teknival Space Travel, al rave party abusivo di qualche mese fa nella zona al confine tra Lazio e Toscana. Oggi il Maxi Rave Party, alle porte di Torino, ha visto tre poliziotti feriti’.

Eppure sembra quasi che ci sia una sorta di rassegnazione dinanzi a queste iniziative; spesso non si riesce nemmeno ad entrare in quei campi del divertimento più dissennato a causa della disparità di forze tra uomini della legge e manifestanti. Bisogna quasi accompagnarli alla conclusione in un clima di impotenza. Perchè non dotarsi di precise disposizioni normative?

‘Difronte a tutto ciò – conclude Filomena D’Antini Solero – non possiamo rimanere in silenzio. Mi auguro pertanto che anche in Italia si possa intervenire con provvedimenti efficaci affinché questo fenomeno possa essere bloccato a monte anche attraverso disposizioni normative che vietino i rave party’.



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