Consiglio Comunale, ripristino avviso bonario: decisione rinviata

Si è¨ riunito questa mattina, a meno di due settimane dall’ultima seduta, il Consiglio Comunale leccese che ha incentrato la discussione sulle mozioni presentato a favore del ripristino dell’avviso bonario

Si aspetterà il parere della Corte dei Conti sulla legittimità dell'avviso bonario per decidere sul suo ripristino. Ritirata, invece, la delibera sulla proposta della Coop Vit di anticipare la dichiarazione degli impianti relativa al prossimo semestre dell'anno

Dopo meno di due settimane i vertici di Palazzo Carafa tornano a riunirsi in Consiglio Comunale. La richiesta di ripristino dell’avviso bonario e l’invasione nell’aula da parte dei lavoratori della Vit, sono stati i punti salienti su cui si è incentrata la seduta odierna.

A proposito della mozione bipartisan presentata sia dai consiglieri del Pd Foresio e Rotundo, che da quello di Ncd Ripa, la decisione è stata quella di una modifica dell’interpellanza presentata. Una variazione dovuta alle rassicurazioni che sono arrivate del primo cittadino Paolo Perrone, che ha promesso che la seduta si riaggiornerà sull’argomento non appena la Corte dei Conti si pronuncerà sulla questione. La Commissione è stata interpellata dal sindaco con una richiesta di parere, dopo la decisione presa dal Ministro dei Trasporti Lupi che ha fugato (con parere positivo) ogni dubbio sulla legittimità dell’avviso bonario. Nel 2012 il Consiglio comunale decise di eliminare lo strumento che  consente, ai proprietari delle auto in sosta con grattino scaduto, di sanare la loro posizione pagando dai cinque ai dieci euro invece che andare incontro ad una multa più salata. Oggi, dopo le discussioni in Commissione, sono arrivate le mozioni con richiesta di ripristino.

Finora la Giunta ha preso tempo, anche perché grazie alle multe per ticket scaduto sono arrivati nelle casse comunali 360mila euro solo nel 2013. Da oggi, però, non si può più tergiversare. Di questo né è consapevole il sindaco Paolo Perrone, che ha dichiarato: “c’è l’intenzione ferma dell’Amministrazione di risolvere al più presto questa situazione. Chiedo a tutti di avere un po’ di pazienza e prometto che a breve ritorneremo sull’argomento. Il 20 marzo ho inviato una richiesta alla Corte dei Conti di parere sull’avviso bonario e siamo in attesa di una loro decisione. Non appena arriverà, torneremo a parlarne”.

Parole che hanno rassicurato, anche se solo in parte, i consiglieri firmatari della mozione, i quali ne hanno modificato il testo. Nella modifica in sunto si legge che: “preso atto della richiesta del sindaco, avanzata alla Corte dei Conti in data 20 marzo 2014, di parere sulla questione, aspettiamo di ritrovarci in questa sede per trovare una soluzione che possa proteggere i cittadini dalle vessazioni esagerate dovute alla sosta del veicolo oltre l’orario indicato dalla normativa”.

Il gruppo dei dieci dipendenti della Coop Vit, che si occupa della manutenzione degli impianti termici, invece, ha chiesto chiarezza sul proprio futuro, una continuità lavorativa minacciata dal rischio mobilità già in estate e, al sindaco Perrone, di tener fede alla sua promessa di non abbandonarli e di trovare una soluzione quanto prima, evitando che siano loro a continuare a pagare il prezzo più alto di una cattiva gestione.

Il nodo cruciale della situazione pone le sue basi su un contenzioso aperto tra Amministrazione Comunale e Coop Vit. Il 13 giugno prossimo scadrà l’appalto per le verifiche sugli impianti termici nel Comune di Lecce e, a distanza di più di una settimana dall’incontro tra i vertici dell’azienda e l’Amministrazione comunale, i dipendenti non hanno ricevuto alcuna notizia sull’esito del tavolo. Una diatriba che rischia di pesare sui poveri lavoratori che oggi chiedevano una risposta e che hanno visto solo il ritiro, da parte del consiglio, della delibera sulla proposta di anticipare la dichiarazione degli impianti relativa al prossimo semestre dell’anno, delibera che in realtà avrebbe di fatto legittimato l’introito di somme percepite anticipatamente già dall’inizio dell’anno ad oggi dalla Vit, senza nessun atto comunale che li autorizzasse, e che sarebbe servita in realtà a regolarizzare un abuso della società.  

Nel comunicato diramato dal “gruppo dei dissidenti”, così come definito dall’opinione pubblica nell’ultimo periodo, si legge: “A questo punto aspettiamo di conoscere le reali motivazioni che hanno spinto l’Amministrazione Comunale a fare un passo indietro ma non solo, chiediamo anche di capire quali intenzioni abbia sul nostro futuro lavorativo, alla luce di situazioni ormai note quali l’indagine della Procura, il riconoscimento dei requisiti previsti per le ispezioni da parte della Regione e non ultima, come importanza, l’apertura delle procedure per la richiesta di messa in mobilità presentata dall’azienda il 25 marzo 2014”.