
Di ieri la notizia del risarcimento “una tantum”, da parte del Comune di Lecce, ai sette pescatori operanti nella Darsena di San Cataldo. Costoro, per via delle alghe che bloccavano le imbarcazioni, nonché a causa dei lavori di riqualificazione del sito, erano impossibilitati a prendere il mare e guadagnarsi da vivere attraverso l’attività ittica, per loro unica fonte di sostentamento. Ed è stato soprattutto questo dettaglio a spingere la disposizione della Delibera atta all’erogazione del contributo. Antonio Rotundo, consigliere comunale PD, gioisce davanti alla decisione, dichiarando:“Era ora che la Giunta Comunale si facesse carico dei danni arrecati ai pescatori di San Cataldo”. Eppure, sempre secondo il presidente della Commissione Controllo del Comune di Lecce, ciò potrebbe, in un certo senso, oscurare i colleghi che operano nel porticciolo di Frigole.
“Una misura equa anche se tardiva che rende giustizia a quelle persone che per responsabilità del Comune non hanno potuto guadagnarsi da vivere con il proprio lavoro. Ma ciò che è del tutto inspiegabile – scrive Rotundo in una nota pervenutaci in redazione – ed inaccettabile è il mancato riconoscimento dello stesso trattamento ai pescatori di Frigole che sono nella stessa identica situazione, perché come è noto agli stessi amministratori le condizioni in cui versa la darsena di Frigole hanno impedito l'attività di pesca esattamente come a San Cataldo”.
“Non si riesce a capire pertanto la ratio di una simile decisione che penalizza gravemente ed ingiustamente i pescatori di Frigole, considerati cittadini di serie b".
"La Giunta ripari l'errore commesso – conclude – e deliberi subito anche per i pescatori di Frigole lo stesso indennizzo, essendo intollerabile la politica dei due pesi e due misure”.