Vigilia della Fase 2, i sindaci: “superata solo l’emergenza sanitaria, ora indicazioni chiare dal Governo”

Il Sindaco di Lecce dialogo con il suo omologo di Bari e presidente dell’ANCI Decaro: “il 4 maggio non scomparirà il virus. Serve prudenza e grande senso di responsabilità”.

“Si avvicina la Fase 2, ma dal 4 maggio non basterà dire cosa si può e cosa non si può fare: per la ripartenza servono indicazioni chiare per le istituzioni del territorio”. Antonio Decaro, sindaco di Bari e Presidente dell’ANCI, collegato in diretta Facebook con il Primo Cittadino di Lecce Carlo Salvemini, lancia il monito.

A poche ore dal prossimo decreto governativo che varerà la nuova fase dell’emergenza pandemica da coronavirus, i sindaci chiedono risposte dettagliate per far fronte alla data che, per molti, è interpretata come ‘il nuovo giorno della Liberazione”.

Nulla di più sbagliato. Salvemini e Decaro lo ribadiscono a gran voce: “la Fase 2 deve essere quella della prudenza – esordisce Salvemini da Palazzo Carafa. E’ importante rimanere coscienti del fatto che il rischio del contagio resta alto e che in caso di complicazioni si potrebbero rivedere le nuove misure”.

Quindi Decaro: “nelle ultime settimane i dati ci dicono che stiamo uscendo dell’emergenza sanitaria. Significa che diminuisce la pressione sul sistema sanitario. Al Sud ci siamo fatti trovare pronti: la Puglia, come molte altre, ha capito subito il dramma di alcune realtà del nord, predisponendo tutte le misure del caso. Non abbiamo mai raggiunto il limite massimo dei posti letto.

Ma attenzione: il rischio sanitario è stato scongiurato, ma il 4 maggio non sarà scongiurata la pandemia. E’ chiaro che tutti ora siamo orientati alle riaperture, molti con una certa impazienza, ma adesso dobbiamo abituarci a vivere in maniera diversa rispetto al passato”.

Il Presidente dei sindaci Decaro commenta: “oggi ci sarà un altro tavolo istituzionale con la cabina di regia affidata al Governo. Vedremo quali saranno le indicazioni che arriveranno a Regioni e Comuni: servono prescrizioni precise circa le riaperture: sarà obbligatoria la mascherina? Come dovremmo comportarci con il trasporto pubblico? La famiglie dove lasceranno i bambini con le scuole ancora chiuse? A questi interrogativi non basta dire ‘distanza di 1 metro, divieto di assembramento'”.

Tanti interrogativi ai quali Salvemini e Decaro, in diretta social network, hanno provato a dare il loro punto di vista. “La mia linea è quella che suggerisce la scienza – sottolinea il sindaco dei sindaci. Ma se dal 4 potremmo tornare a muoverci, è necessario per tutti mantenere un senso di responsabilità alto. La mia idea è: se non è necessario, restiamo a casa. Cerchiamo di recuperare un certo moto personale, ma se usciamo tutti insieme gli assembramenti sono inevitabili”.

Come sindaci la preoccupazione maggiore è quella legata soprattutto alle imprese: per i Primi Cittadini il tema è un nervo scoperto perché il conto corrente comunale non è mai particolarmente florido.

“Il Comune è come un’azienda – spiega Decaro. Noi possiamo ipotizzare tanti aiuti: tagli alla TOSAP o alla TARI, ma per evitare di far pagare le tasse e le imposte comunali serve non solo contenere la spesa municipale, ma servono anche risorse maggiori da destinare ai Comuni, chiamati sempre a garantire i servizi essenziali (sociali, economici ecc.). Ma con pochi fondi è difficile fare tutto”.

Il tema si intreccia inevitabilmente con quello dell’imminente stagione estiva. Gli imprenditori del settore turistico attendono impazienti la sorte sul proprio futuro. “Anche qui serviranno indicazioni più precise che potrebbero arrivare già oggi – dice il sindaco di Bari. Lo stabilimento balneare può certamente contingentare gli accessi (come avviene ora nei supermercati) ma sulle spiagge libere il Governo deve dire a noi sindaci come comportarci. Non possiamo sicuramente chiudere le spiagge a chi non possa permettersi l’accesso ad un lido privato”.

E poi le scuole: “verosimilmente dal 4 maggio molti cittadini torneranno al lavoro con l’incognita su dove lasciare i figli. In Francia il sistema è: a scuola i bambini che non possono restare soli in casa, gli altri continuano con la didattica a distanza. Il tema scolastico è stato tra i più dibattuti e nelle ultime ore come ANCI, con il sostegno del governo, abbiamo scritto alle compagnie telefoniche avanzando una richiesta: garantire la gratuità dell’accesso ad internet per chi deve collegarsi alle piattaforme scolastiche”.

A Lecce, su questo aspetto, una prima risposta è appena giunta da Fastweb che ha offerto la possibilità a 300 famiglie che non dispongono di una connessione internet fissa di accedere e di usufruire dei servizi.



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