Corteo degli ex lavoratori Bat:«Fabrizio vittima dell’indifferenza»

Gli ex lavoratori della British American Tobacco si sono ritrovati questa mattina per effettuare un presidio in ricordo di Fabrizio, il loro collega deceduto quattro giorni fa. Il futuro lavorativo è¨ ancora incerto.

La crisi economica sta privando le persone, giorno dopo giorno, della giusta lucidità mentale con cui affrontare i problemi quotidiani. L’esasperazione dovuta alla tassazione elevata che mette i cittadini con le spalle al muro, unita ai lavoratori strangolati dalla disoccupazione galoppante, descrive una parte di territorio, quello salentino, che non ce la fa più.

Non sappiamo se i motivi che hanno indotto Fabrizio, 50enne salentino, al suicidio avvenuto quattro giorni addietro (le indagini ordinate dal pm Elsa Valeria Mignone sono ancora in corso) siano rintracciabili completamente nella situazione appena descritta; una cosa però è certa: occorre onorare la memoria di questo operaio ex Bat, sicuramente intimorito dall’incerta prospettiva occupazionale così come i suoi colleghi scesi oggi di fronte alla sede della vecchia Manifattura Tabacchi.

Hanno anche appeso degli striscioni sulle cancellate. “Fabrizio vittima dell’indifferenza” e “istituzioni locali colpevoli, riconversione assassina” le parole riportate sopra. Molto forti, come comprensibile, perché dettate dalla perdita di una vita umana.

Uno sciopero di cinque ore e trenta minuti, praticamente l’intera mattinata, che intende sia ricordare la figura di Fabrizio, sia sollecitare gli organismi competenti ad intervenire immediatamente. I dipendenti di Iacobucci MK si sono ritrovati stamattina in viale della Repubblica per poi proseguire a tappe attraverso un corteo spontaneo, simbolico, seguito comunque da sindacati di categoria e forze dell'ordine: prima in viale De Pietro nei pressi del tribunale; poi a ridosso di Palazzo Carafa, sede del Comune di Lecce, concludendo infine con un sit-in sotto la Prefettura, in via XXV Luglio.

Il futuro, per i 167 lavoratori della ex Bat, resta ancora attorcigliato su di un punto interrogativo; lo spettro della cassa integrazione straordinaria, purtroppo, non stenta ad allontanarsi. Probabile anche che più del 50% del personale nei prossimi giorni non rientri a lavoro, deteriorando una condizione già allo stremo.