I lavoratori Omfesa sono da ieri in assemblea permanente presso l'aula consiliare del Comune. Durante un confronto è emerso da un lato il bisogno di convocare un tavolo permanente istituzionale alla presenza di tutti i soggetti coinvolti; dall'altro, si rende necessaria la curatela fallimentare e una verifica per comprendere il modo in cui finora è stata gestita e si continua a gestire la vicenda.
A Trepuzzi i lavoratori Omfesa, dinanzi ad una crisi che stenta a trovare soluzioni e che sembra essersi avvitata su se stessa, sono da ieri in Assemblea permanente nell’Aula consiliare del Comune. Nel tardo pomeriggio di ieri i primi a rispondere all’appello delle maestranze Omfesa in stato di agitazione sono stati il deputato Pd Salvatore Capone e la Sottosegretaria Teresa Bellanova insieme al sindaco del Comune, al consigliere provinciale pd Alfonso Rampino, al segretario cittadino Pd Giacomo Fronzi, al capogruppo Pd in consiglio comunale Mimino Valzano.
“Noi non faremo mancare la nostra attenzione e la nostra azione parlamentare e di Governo”, ha affermato Teresa Bellanova, “con la ferma convinzione che su questa vicenda è necessario che ognuno faccia la sua parte coerentemente con l’obiettivo di restituire dignità e futuro ad un’azienda e ai suoi lavoratori”.
Nel confronto, insieme alla necessità di un tavolo permanente istituzionale con la presenza di tutti i soggetti coinvolti, è emersa contestualmente con altrettanto netta evidenza l’assenza, su tutti i tavoli, della curatela fallimentare e la necessità di una verifica per comprendere il modo in cui finora è stata gestita e si continua a gestire la vicenda fallimentare.
“C’è il fondato timore”, ha osservato Salvatore Capone, parlamentare pd, “che quest’assenza reiterata ai tavoli di confronto e anche a quelli convocati dal Ministero Sviluppo Economico costituisca un danno evidente e un impedimento pregiudiziale ad eventuali sviluppi futuri. Per questo, confermando tutta la nostra attenzione e il nostro impegno in questa complicatissima vertenza, puntualizziamo l’esigenza ormai inderogabile di un confronto aperto con la gestione fallimentare e con chi ne è responsabile”.
“E’ necessario, accogliendo anche le richieste dell’Assemblea permanente”, rileva Alfonso Rampino, “che ci si ritorni a confrontare con tutti i soggetti istituzionali e privati coinvolti. Oltre a Trenitalia, anche l’Assessorato regionale ai Trasporti che in questa vicenda potrebbe rivestire un ruolo altrettanto strategico”.