1100 km per ascoltare il “capitano” della Lega. Anche una delegazione del Salento sul prato di Pontida

Si è svolto ieri il raduno nazionale della Lega. 60mila persone si sono riversate nel piccolo comune orobico, tra loro anche una grossa delegazione salentina che ha affrontato un lunghissimo viaggio in pullman per essere presente.

2.200 km in pullman nel giro di 24 ore e la passione politica che ha spinto 49 militanti a partire dal Salento per far sentire la propria presenza. Direzione? Pontida, Püntida in dialetto bergamasco.

È qui, nel piccolo paese orobico di poco più di 3.000 abitanti, che nella giornata di ieri, in anticipo rispetto alle due edizioni precedenti cui si era dato vita nel mese di settembre, che si è svolto l’annuale raduno della Lega. E anche quest’anno, come avvenuto nelle precedenti edizioni, anche una delegazione salentina,  ha voluto far sentire la propria presenza e la propria voce.

Con alla testa della comitiva il Segretario provinciale Leonardo Calò e il Segretario cittadino di Lecce Mario Spagnolo, il Coordinatore di Alessano Paolo Marasco e la Coordinatrice di Melendugno Angela Serino, il gruppo si è ritrovato alle ore 19.00 del 30 giugno presso il Piazzale dell’ex Foro Boario, una conta veloce e subito sul pullman, destinazione Brindisi, dove ad attenderlo ci sono i militanti della “Città dei Messapi” e quelli di Taranto.

Imbarcati i “colleghi” la “traversata” parte ufficialmente. Dopo alcune soste, intorno alle ore 10.00 l’arrivo a Pontida. Si parcheggia il pullman e poi via, a piedi fino all’entrata del prato, dove, ad attendere il gruppo salentino, c’è il Coordinatore regionale Andrea Caroppo insieme agli altri leghisti di Puglia, c’è da fare l’ingresso all’interno del “Sacro Prato” tutti insieme. Immancabile foto di gruppo e la comitiva entra.

Ai lati del prato sono posizionati gli stand di tutte le regioni italiane, la delegazione si dirige verso quello della Puglia. A visitarlo e scambiare qualche battuta anche il Presidente della V Commissione Bilancio e Tesoro della Camera, Claudio Borghi.

Claudio Borghi al centro

La manifestazione prende il via. I primi a parlare sono i capigruppo di Camera e Senato; seguono, poi, i Presidenti di Regione, non solo in forza alla Lega, ma anche quelli di coalizione; al termine tocca ai Ministri; dopo di loro il Vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti.

Gli interventi sono quasi al termine, ne manca uno solo, quello del “Capitano”, il Segretario nazionale e Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che prende la parola poco dopo le 13.00.

40 minuti di discorso il suo, dove tocca tutti i temi a lui più cari: immigrazione, rapporti con l’Unione Europea, sicurezza. Il capo del “Viminale” è un fiume in piena, non manca un riferimento ai campionati del mondo di calcio: “Ho visto la partita di ieri… ho sperato che accadesse qualcosa, ma non è accaduto. Non c’è più il Messi di una volta”; chiede spesso agli uomini della Croce Rossa, “l’unica ONG che ci piace” di aiutare le persone che, complice il caldo, sono preda di malori e annuncia: “Governeremo 30 anni, sono al lavoro per creare una super Lega europea che faccia sentire, ancora più forte, la sua voce”.

L’intervento termina, i salentini salutano gli amici e si ritrovano presso lo stand della Puglia, poi, ancora una volta, a piedi fino al pullman. Ci sono ancora 14 ore di viaggio da compiere per tornare.



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