Avvisi pubblici per la gestione degli impianti che privilegino la gestione congiunta e la rete tra associazioni e società sportive; realizzazione di politiche che rendano lo sport accessibile a tutti, anche e soprattutto a coloro, dai bambini agli anziani, che non possono permetterselo; il credito sportivo che consente alle società che investono sulla manutenzione e valorizzazione degli impianti di dedurre gran parte delle tasse e dunque di indurre tutti gli imprenditori ad investire, ad esempio, in strutture sportive adeguate, per tutti gli sport anche e soprattutto per quelli minori come il rugby, il basket, il running; e infine un accordo con l’Esercito per l’utilizzo dell’area attigua all’impianto sportivo comunale del Coni: è questa la ricetta di Alessandro Delli Noci per lo sport a Lecce.
Per pianificare politiche che abbiano a cuore lo sport e il benessere psicofisico dei cittadini, occorre partire dalla conoscenza delle strutture sportive esistenti, del loro stato di funzionamento oltre che conoscere puntualmente tutte le associazioni sportive che le utilizzano. Se non si conosce questo dato di fatto non si può poi pensare di chiedere finanziamenti per costruire nuovi impianti, perché altrimenti si brancolerebbe nel buio.
“Sviluppare un piano strategico per lo sport – ha spiegato Alessandro Delli Noci nella conferenza stampa di oggi- e adottare decisioni in un settore così importante prevede necessariamente una conoscenza puntuale dell’offerta sportiva. Al momento, non è disponibile un dato ufficiale sugli impianti sportivi in città, sulla loro accessibilità, sulla richiesta sportiva, sul numero ufficiale delle associazioni e sui fruitori. Perché si possa pensare ad una programmazione che risponda esattamente alle esigenze del territorio e dettare le linee di indirizzo della politica sportiva in città è indispensabile aprire alla consultazione di cittadini e mappare le associazioni, le società che gestiscono gli impianti e tutti gli attori coinvolti”.
Negli ultimi anni, secondo il giovane candidato a sindaco, è mancato un vero e proprio coordinamento con gli enti sportivi che operano sul territorio, anche perché lo sport non può essere di competenza di un solo assessore ma è materia che tocca vari rami operativi, compreso anche quello turistico, visto che importanti eventi sportivi in tantissime discipline possono essere organizzati in città con un numero importante di presenze sul territorio.
‘Il Comune deve diventare cabina di regia in grado di dialogare con le associazioni, con le scuole, con l’Università e con gli enti sportivi più rilevanti come il Coni, il Cip, il CSI e la UISP. E ancora deve dialogare con la Provincia per capire il modello di gestione del Palazzetto per esempio, o con il Provveditorato per capire quali palestre sono a disposizione’.
