Discarica in località Parachianca: il Comune di Lecce non parteciperà alla Conferenza dei Servizi

‘La richiesta delle ditte, così come formulata, risulta carente nei presupposti. L’Amministrazione Comunale non parteciperà a nessuna Conferenza il prossimo 3 Novembre’, così l’Assessore Andrea Guido.

Svolta improvisa sulla questione della realizzazione della discarica in località Parachianca: il Comune di Lecce, infatti, prende una posizione decisa e comunica ufficialmente che non parteciperà alla Conferenza dei Servizi convocata in Provincia per il prossimo 3 novembre ai fini della valutazione dell’Impatto Ambientale (V.I.A.) e dell’eventuale rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.). “Ora appare davvero difficile che questo progetto di discarica possa essere realizzato – dichiara con soddisfazione l’Assessore all’Ambiente del Comune di Lecce, Andrea Guidola richiesta delle ditte Geoambiente e Trio, così come formulata, risulta carente nei presupposti che ne dovrebbero legittimare l’esame. Ragione per cui l’Amministrazione Comunale non parteciperà a nessuna Conferenza il prossimo 3 novembre”.

C’è di più: agli atti degli uffici comunali risultano alcuni provvedimenti regionali (emanati dal Servizio Attività Estrattive) da cui emerge che l’attività di cava fosse stata prorogata fino al febbraio del 2020 (Determinazione Dirigenziale n. 000117 del 16/09/2010). “Inoltre, e soprattutto – aggiunge Andrea Guido – avvalendosi di una polizza fideiussoria di ben 440mila euro, la Trio Costruzioni si è impegnata, a suo tempo, per il ripristino paesaggistico al termine dell’esercizio”. La richiesta pervenuta da parte delle ditte, secondo Guido, non tiene conto del fatto che la cava, formalmente, sia ancora in attività. E che lo sarà fino al 2020. Vige, inoltre, un obbligo garantito da fideiussione a ricolmare e piantumare l’area scavata secondo la vocazione urbanistica prevista, ovvero lo sviluppo rurale eco compatibile.

Una cava in esercizio – ha specificato chiaramente Andrea Guido – non può essere convertita all’improvviso in una discarica, ed il progetto, così come è stato presentato, non è nemmeno esaminabile”. Sulla cava grava anche l’obbligo del recupero a fine periodo di sfruttamento, con conseguenti oneri a carico del conduttore dell’attività estrattiva. “Queste sono motivazioni ostative a qualunque istruttoria inerente qualsiasi proposta di riconversione del sito. Il progetto di cui si chiede l’esame, che prevede la realizzazione di una discarica per rifiuti speciali non pericolosi nelle medesime aree oggetto della piantumazione obbligatoria prevista, appare quindi in contrasto con i provvedimenti regionali, dei quali, peraltro, non fa neanche menzione”.

Sulla questione si esprime anche l’Assessore all’Urbanistica, Severo Martini:“In seguito agli approfondimenti tecnici effettuati sono emerse delle discrasie e delle criticità nel procedimento amministrativo e ciò ci induce a non presenziare alla Conferenza dei Servizi in questione. Il nostro parere sulla discarica del nord leccese è critico, questo soprattutto in considerazione delle caratteristiche dell'area interessata dove vi sono più attività turistiche con investimenti importanti che vanno protetti e stimolati per una crescita del territorio e dell'economia”.

Per questi motivi il Comune di Lecce ha comunicato formalmente alla Provincia, alla Regione, all’ARPA, all’ASL, all’Autorità di Bacino della Puglia e alla Soprintendenza che non parteciperà alla Conferenza di Servizi convocata, non essendocene i presupposti. Per me – conclude Guido – questo capitolo si può anche chiudere qui”.



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