
Sono in tante le categorie a cui proprio non va giù la Legge di Stabilità, così come è stata pensata dal Governo. A stare sul piede di guerra, tra gli altri, sono i Sindacati dei Pensionati SPI-CGIL FNP-CISL UILP-UIL di Puglia, che continuano a ribadire con forza la necessità di cambiare la Legge, ancora in discussione. Insomma, si intervenga finchè si è in tempo!
Le organizzazioni sindacali sono impegnate ormai da tempo con azioni di sensibilizzazione e di mobilitazione a livello territoriale, regionale e nazionale. Diverse le iniziative già programmate, tra esse la giornata di lotta a livello regionale prevista per il 14 dicembre prossimo.
Tante sono le misure necessarie per elevare realmente la qualità dei servizi ai cittadini, riqualificare la spesa pubblica, rafforzare la lotta all’evasione fiscale e alla corruzione. Sono ormai diventati improcrastinabili provvedimenti tesi a rilanciare lo sviluppo, a creare occupazione e, nel contempo, agire sulla leva fiscale riducendo le tasse a lavoratori, pensionati e imprese.
“Purtroppo, ancora una volta, si è di fronte a una manovra recessiva che non fa crescere il Paese” scrivono CGIL CISL UIL.
Per quanto riguarda i Pensionati, che sono andati a Roma per protestare e sono in assetto di lotta dal 3 dicembre, il sistema di rivalutazione delle pensioni, approvato al Senato, non solo penalizza i pensionati di oggi, ma tende allo smantellamento dell’intero sistema previdenziale, con gravi danni per i giovani d’oggi pensionati di domani. “I pensionati in Puglia sono oltre 770 mila, il blocco della rivalutazione taglia di fatto il reddito reale di gran parte delle famiglie, proiettate sempre più verso la soglia di povertà – scrivono i sindacati – Dopo due anni di blocco (2012-2013) previsti dal decreto “Salva Italia” di Monti e Fornero, non solo si sono risparmiati miliardi di euro, peraltro non riutilizzati secondo criteri solidaristici all’interno del sistema previdenziale, ma invece della ripresa automatica, come previsto a partire dal 2014, ci si trova di fronte ad un nuovo blocco, anche se è leggermente aumentata la platea dei beneficiari, grazie all’azione dei Pensionati CGIL CISL UIL”.
Le sigle sindacali continuano a ribadire l’iniquità delle scelte di Governo e sottolineano all’attenzione dei rappresentanti pugliesi la necessità “della difesa del potere d’acquisto delle pensioni, partendo da una più adeguata rivalutazione delle stesse; di interventi mirati ad un welfare equo e solidale; di una legge nazionale sulla non autosufficienza; di provvedimenti atti a garantire il lavoro e l’equità sociale; di riaprire il tavolo del negoziato già deciso con il Governo Prodi”.