
‘Nci l’ha fatta l’Adriana‘ tuona al cellulare ‘Ronzino che sta comunicando gli esiti elettorali alla moglie che evidentemente non ha passato il pomeriggio incollata ai social o davanti alla tv per seguire la diretta del ballottaggio per il sindaco di Lecce che ha visto la Poli Bortone superare di poco (ma del necessario) Carlo Salvemini, il primo cittadino uscente.
L’anima popolare del capoluogo ha cambiato casa. Cinque anni fa aveva spopolato Donato con il suo megafono che prima aveva invitato tutti a votare per Carlo e poi aveva ripetuto la ‘serenata‘ per chiamare a raccolta i seguaci e festeggiare. Stavolta il sentiment si diffonde in piazza Sant’ Oronzo dove la nuova sindaca si reca in fretta e furia a festeggiare con un comizio improvvisato che non ci può essere per mancanza di microfono. Tutto rinviato a sabato sera, nel frattempo si canta a squarciagola un canto che sa di festa, di vittoria, di liberazione addirittura.
La città che si era divisa come una mela nel primo turno si ritrova come si era lasciata, perfettamente spaccata in due. Chi, a destra, temeva l’assenteismo dalle urne riscopre una partecipazione inattesa. Chi, a sinistra, temeva l’inossidabilità dell’ Adriana si rende conto che ci aveva visto lungo.
‘Nci l’ha fatta l’Adriana‘, dice ‘Ronzino nel suo dialetto accartocciato. Non la conosce personalmente ma la militanza accorcia le distanze.
‘Sembrava impossibile…eppure ‘nci l’ha fatta‘, pensa chi era abituato a un centrodestra a pezzi, incapace di costruire una classe dirigente nuova. La vittoria è taumaturgica, nasconde i problemi, cela i difetti. Il caso si trasforma in filo logico, la fortuna in razionalità. In quanti saliranno su quel carro, in quanti coglieranno l’attimo dell’ opportunismo.
Salvemini scende dalla giostra, comunque si giudichi la sua amministrazione era l’unico candidato possibile. Anche a sinistra il giardino non è molto in fiore. Un consiglio non richiesto: non commentino la sconfitta con la convinzione che il ‘vecchio’ si è fatto beffe del ‘nuovo’. Il nuovo deve essere nei fatti, non nelle intenzioni.