Gallipoli, tempo di accordi per le elezioni in città. Vincenzo Barba pungola il centrodestra

«Sono pronto a sedermi intorno a un tavolo, e vi prego sediamoci…, con tutti coloro che credono nella possibile vittoria del centrodestra», il senatore forzista lancia l’invito alla coalizione

«Immaginiamo che a Gallipoli il centrodestra abbia voglia di essere all’altezza della fiducia e della stima dei propri elettori e voglia competere per vincere e non per lasciare Palazzo Balsamo alla Sinistra come si è fatto, grazie a meri incidenti di palazzo, con la Regione, la Provincia di Lecce e il capoluogo del Salento».

Lancia il sasso nello stagno dell’immobilismo politico il Senatore Vincenzo Barba nel mentre si scaldano i motori per l’inizio della campagna elettorale che porterà nella prossima primavere alla scelta del primo cittadino di Gallipoli. In pista certamente l’uscente Stefano Minerva, al contempo presidente della Provincia di Lecce e il suo competitor dell’ultima tornata Flavio Fasano, personaggio politico di lungo corso. Il centrodestra nicchia, per il momento, anche se hanno fatto discutere le riflessioni del responsabile cittadino della Lega che ha paventato addirittura un passo indietro dei partiti tradizionali della coalizione per la nascita di liste civiche pronte a scegliere la migliore delle candidature sul campo, magari anche di schieramenti avversi.

Quasi una dichiarazione di impotenza del centrodestra che ormai da anni, per una serie di veti incrociati, non è in grado di puntare su scelte condivise in grado di togliere lo scettro del potere al centrosinistra di città.

Questa volta però Vincenzo Barba non ne vuole sentire, non sembra proprio disposto a stare alla finestra. E non le manda certamente a dire a chi non crede nella possibilità che i partiti storici del centrodestra (Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega) non siano in grado di fare sintesi e marciare compatti.

‘Cosa intende fare il centrodestra per Gallipoli?’

«Bizzarre, certamente fuorvianti e probabilmente frutto di cattive digestioni a seguito di pesanti cene, le dichiarazioni che vediamo circolare sugli organi di stampa da parte di autorevolissimi esponenti del centrodestra gallipolino in merito ai preparativi che fervono per organizzare una coalizione degna di questo nome in occasione delle prossime elezioni amministrative nella nostra città. Come è noto, il centrodestra è maggioranza in quasi tutte le regioni d’Italia e se fosse stato possibile votare, pandemia permettendo, all’indomani dell’ingloriosa caduta del Conte-bis, certamente lo sarebbe stato anche a livello nazionale. Le sconfitte, in quelle poche occasioni in cui si è perso, sono state il frutto di una volontà autodistruttrice, che ha causato la scelta di candidati non coinvolgenti e non aggreganti o di veri e propri tradimenti di cui prima o poi – meglio prima che poi – bisognerà dare conto agli elettori. Ma Gallipoli è Gallipoli…e i nostri concittadini meritano una campagna elettorale trasparente e un futuro primo cittadino forte e autorevole. C’è bisogno che dinanzi alla gente si confrontino programmi alternativi, personalità di assoluto valore e competenti e che alla luce del sole i gallipolini scelgano da chi essere governati nei prossimi anni, che saranno al tempo stesso difficili e avvincenti».

La richiesta di un tavolo istituzionale

Come scegliere il candidato sindaco della coalizione? A Barba non dovete parlare di primarie, strumento a sua avviso divisivo e non conciliativo. Serve un tavolo istituzionale che faccia sintesi, smussi gli spigoli personalistici e di programma e consenta una campagna elettorale unitaria che possa portare alla vittoria. Una competizione difficile contro Minerva e Fasano ed altri eventuali candidati che però non deve essere combattuta – a detta dell’ex senatore di Forza Italia – con rassegnazione, anzi…

«Ben vengano le liste civiche, ma a corollario e coadiuvo dei forti partiti storici che si siedono intorno a un tavolo per scrivere un progetto di governo all’altezza della difficoltà del momento e dell’importanza della città e per individuare il candidato sindaco con più chance di vittoria della competizione elettorale. Parlo volontariamente di un ‘tavolo’ intorno al quale mettersi a discutere perché di ‘primarie-trabocchetto’ ne abbiamo le tasche piene e siamo certi che tutti coloro che hanno sale in zucca convengano che non possono essere quello lo strumento per selezionare un candidato a sindaco, bensì la riflessione seria e composta di persone ragionevoli e responsabili, che abbiano la capacità di intendere e di volere principalmente…, che dialogano e si confrontano con l’obiettivo unico di fare il bene della loro città; salvo intendimenti strumentali e pasticciati che porterebbero al solito minestrone alla gallipolina maniera…»



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