Elezioni Comunale di Galatone, anche il Consiglio di Stato conferma l’esito delle urne

I Giudici di “Palazzo Spada”, così come aveva fatto il Tar, ha dichiarato irricevibile il ricorso di uno dei candidati sindaco uscito sconfitto

Il Consiglio di Stato, con sentenza pubblicata nelle scorse ore, conferma la sentenza con cui il Tribunale Amministrativo Regionale di Lecce aveva dichiarato inammissibile e irricevibile l’azione promossa dal candidato Sindaco Annamaria Campa per il rinnovo delle elezioni comunali di Galatone.

I fatti

Nel giugno 2022 si sono svolte le elezioni amministrative per il rinnovo della carica di Sindaco e del Consiglio Comunale. Alle elezioni hanno partecipato, come candidati alla carica, Annamaria Campa, il primo cittadino uscente Flavio Filoni, Emanuela Settimo De Mitri e Sebastiano Zenobini.

All’esito delle operazioni di scrutinio dei voti è stato proclamato Filoni.

Il ricorso al Tar

La candidata Campa, tuttavia, ha contestato le operazioni elettorali al Tar.

Nel suo ricorso la candidata ha sostenuto una serie di irregolarità e anomalie che, a suo avviso, avrebbero inficiato la validità delle operazioni elettorali; pertanto ha chiesto ai giudici amministrativi di disporre una verifica finalizzata a un riconteggio delle schede elettorali.

L’Amministrazione Comunale di Galatone si è difesa in giudizio con l’Avvocato Paolo Gaballo, il quale, in via preliminare, ha eccepito l’inammissibilità del ricorso, poiché proposto solo contro la nomina del Sindaco, avvenuta prima della proclamazione degli eletti e non avverso gli atti conclusivi della procedura elettorale, così come richiesto dal codice del processo amministrativo, oltre all’irricevibilità dei successivi motivi aggiunti, in quanto depositati oltre il termine di legge.

L’Avvocato Paolo Gaballo

“Via Rubichi”, accogliendo le eccezioni del legale, ha dichiarato inammissibile il ricorso e irricevibili i successivi motivi aggiunti della stessa.

L’Appello al Consiglio di Stato

La candidata uscita sconfitta, però, ha appellato la pronuncia al Consiglio di Stato, sostenendo che, nei Comuni con più di 15.000 abitanti, il procedimento elettorale sarebbe dato da due autonome espressioni di voto per le elezioni del Sindaco, da un lato e dei consiglieri comunali, dall’altro; sicchè, ad a suo avviso il ricorso sarebbe stato tempestivo, essendo volto a contestare la nomina del Sindaco.

Anche dinanzi ai giudici di “Palazzo Spada” il Comune si è difeso con l’Avvocato Gaballo, che ha dedotto nel corso del giudizio l’unicità del procedimento elettorale definito dalla proclamazione degli eletti al Comunale Comunale, che non era stata tempestivamente impugnata.

La pronuncia dei giudici

Il Consiglio di Stato, Sezione II (Presidente Oberdan Forlenza; Estensore Maria Stella Boscarino) ha pubblicato la sua decisione: i Giudici Romani, accogliendo le argomentazioni del legale del Comune, hanno confermato l’inammissibilità e l’irricevibilità dell’azione. Nella sentenza, in particolare, si legge che, “in ragione della inscindibilità del procedimento elettorale, la disposizione processuale ha inteso concentrare i ricorsi contro tutti gli atti del procedimento elettorale alla sua conclusione, identificando espressamente quale atto definitivo, oggetto di impugnazione, quello della proclamazione degli eletti, senza alcuna distinzione tra carica di sindaco e quella di consigliere comunale”.

Soddisfazione per l’esito del giudizio è stata espressa oltre che da Gaballo, anche dall’Amministrazione Comunale, dal Sindaco Flavio Filoni: “Dopo il pronunciamento del Tar e l’appello al Consiglio di Stato da parte della minoranza, ho continuato a confidare in un esito favorevole della vicenda. Ogni accusa, calunnia o insinuazione decade definitivamente oggi con la sentenza del Consiglio di Stato. Annuncio fin da ora un comizio che terrò su questa vicenda venerdì prossimo alle 19 in Piazza San Sebastiano”.



In questo articolo: