Elezioni regionali. A.A.A. Cercasi disperatamente un candidato per il centrodestra

Tra meno di tre mesi gli elettori saranno chiamati a votare per scegliere chi sarà il successore di Nichi Vendola, ma ad oggi Michele Emiliano sembra essere l’unico candidato a Presidente della Regione Puglia

Passi che ora tutti gli occhi sono puntati sull’imminente elezione del futuro capo dello Stato. Il peso che vuole avere Silvio Berlusconi e Forza Italia nella scelta del successore di Giorgio Napolitano non deve essere marginale. Per il Cavaliere dal prossimo Presidente della Repubblica dipenderà o potrebbe dipendere gran parte del suo futuro politico. Idem per il leader del Pd. Renzi sa bene che i prossimi 15 giorni saranno determinanti per la partita che sta giocando, soprattutto se l’obiettivo è arrivare  fino a scadenza naturale del mandato nel 2018.
 
Peccato che l’attenzione puntata a livello nazionale finisca per oscurare il fatto che “in casa nostra”, il centrodestra sembra navigare in cattive acque. Se non cattive, almeno agitate.
 
La corsa di Michele Emiliano per “conquistare” la poltrona di Governatore di Puglia sembra essere più una passeggiata in solitario. Non solo, la strada per l’ex Sindaco di Bari verso via Capruzzi, pare tutta in discesa. È suo il nome scelto nelle primarie di novembre e indicato dai più come successore di Nichi Vendola. Ed il centrodestra? Latita, temporeggia, praticamente risulta irreperibile, come se si fosse arreso senza combattere di fronte ad una partita che sembra già persa in partenza.
 
È così difficile indicare un nome in grado di gareggiare a suon di programmi, proposte con un personaggio popolare e carismatico come quello di Emiliano? Per di più in una regione che tolta la parentesi decennale di Vendola non è mai stata rossa per vocazione? In questo status quo, persino la candidatura dell’oncologo Francesco Schittulli forte nei numeri e dell’appoggio di Ncd, Fratelli d'Italia- An e Nuovo Psi ma non forse del più importante, Forza Italia, rischia di confondere gli elettori che non dimentichiamolo saranno chiamati a votare tra meno di tre mesi. Soprattutto quelli del centrodestra, che hanno sempre risposto in maniera compatta quando sono stati chiamati a dimostrare la loro forza.
 
Le giustificazioni valide a cui appellarsi iniziano a scarseggiare, il tempo stringe e più passa più sembra difficile che qualcuno si immoli per la causa rischiando di incassare una sonora sconfitta per non dire brutta figura.
 
Che cosa accadrà a quel punto? 



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