‘Chi ha paura delle riforme?’, Elsa Fornero a Lecce per parlare di economia pubblica. Ma sui social è già polemica

La professoressa, già ministro del Lavoro e delle politiche sociali nel governo di Mario Monti, che lega il suo nome alla discussa riforma del sistema pensionistico, sarà a Lecce martedì 4 giugno 2019 al Museo Castromediano.

Non si può dire che sia uno dei personaggi più amati d’Italia, Elsa Fornero, professore ordinario di Economia politica presso l’Università di Torino.

C’è chi la ricorda per le lacrime con cui interruppe il suo intervento nel giorno della conferenza stampa di presentazione del Governo Monti, emozionata e preoccupata per la riforma del sistema pensionistico che avrebbe modificato per riportare i conti in ordine, a costo di mettersi contro buona parte del paese.

C’è chi non le ha perdonato la definizione che dette ai giovani italiani, chiamandoli ‘choosy’ ovvero schizzinosi, imputando loro l’eccessiva passività nella scelta di un lavoro e in alcuni casi la troppa esigenza figlia probabilmente di aspettative lavorative troppo alte.

C’è chi poi è stato vittima per davvero di quel pasticciaccio brutto degli esodati, di quei lavoratori e di quelle lavoratrici che, avendo interrotto il proprio rapporto di lavoro in conseguenza di accordi di ristrutturazione aziendale o crisi aziendali – così li definì mirabilmente ‘linkiesta’ – non avevano ancora diritto alla pensione per via dell’ innalzamento dell’età pensionabile o di una modifica dei requisiti per accedere al trattamento pensionistico. Un pasticciaccio brutto, per dirla come Gadda, che ci vollero anni e anni per sanarlo.

Ma è pur vero che sono in tanti a riconoscere alla Fornero il coraggio di aver messo mani e faccia in questioni dalle quali in tanti rifuggirono nascondendosi dietro di lei e dietro la sua visione della realtà.

Suo nemico giurato Matteo Salvini (famosi i battibecchi tra i due nella trasmissione di Floris ‘Ballarò’ su La7) che mise al centro del programma della Lega la cancellazione della famosa ‘Riforma Fornero’, salvo poi accontentarsi con ‘Quota Cento’ di una piccola – anche se a detta di molti Italiani ‘significativa’ – modifica.

Martedì 4 giugno la Fornero arriverà a Lecce, nel suo tour di presentazione del libro “Chi ha paura delle riforme” (Università Bocconi Editore, Milano, 2018). Sara ospite del Think Tank “Pensare il contemporaneo”, un ciclo di incontri organizzati da Aforisma School of Management e Polo Bibliomuseale di Lecce.

L’appuntamento è previsto dalle 11.00 alle 13.00, nell’auditorium del Museo provinciale “Sigismondo Castromediano” di Lecce.

La professoressa, già ministro del Lavoro e delle politiche sociali nel governo di Mario Monti, che lega il suo nome alla discussa riforma del sistema pensionistico, presenterà il libro “Chi ha paura delle riforme”.

Il saggio è una analisi tesa alla ri-scoperta di concetti cardine dell’economia pubblica italiana ed europea, come sostenibilità finanziaria, equità intergenerazionale e, soprattutto, real politik: ‘Una riforma è un insieme complesso di mutamenti intrecciati tra loro –si legge nel libro – che dispiega i suoi effetti nel tempo: è un cambiamento profondo nel modo di funzionare di un meccanismo giuridico, economico, sociale, istituzionale allo scopo di adattarlo alle esigenze di rinnovamento – sostiene la professoressa Fornero –. Nella necessità di ideare ed attuare un riforma in questo campo, dunque, il compito della politica deve essere quello di rispettare i requisiti di “un buon sistema pensionistico”: l’adeguatezza (offrire un’adeguata sicurezza economica nell’età anziana), la sostenibilità (deve cioè essere finanziariamente sostenibile, ovvero rispettare l’equilibrio tra entrate contributive e uscite per il pagamento delle pensioni), la flessibilità (la capacità di adattarsi ai cambiamenti strutturali di natura demografica, tecnologica ed economico-sociale del mondo di oggi). Le riforme vengono spesso realizzate in situazioni difficili, quando è più arduo approvarle e condividerle, ma i problemi non risolti si accumulano e indeboliscono l’economia e la società: è quindi sempre necessario contestualizzare il momento in cui sono ideate’.

Intanto sui social è partita la giostra delle offese e degli insulti, ma quelli, si sa, come abbiamo avuto modo di dire in altri contesti, sulla Rete viaggiano veloci. Tanto non si pagano…



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