Emiliano, ecco il programma come candidato alla segreteria del Pd: ‘Se vinco non lascio la Regione’

Michele Emiliano, candidato alla segreteria del Partito Democratico ha presentato la sua mozione congressuale ‘L’Italia è il nostro partito’, ma avverte: ‘se vinco le Primarie non abbandono la Regione Puglia’.

Il candidato alla segreteria del Partito Democratico, Michele Emiliano ha presentato a Roma la sua mozione congressuale dal titolo ‘L’Italia è il nostro partito’ ma non ha rinunciato, nella lunga conferenza stampa al circolo romano dei Giubbonari, a lanciare qualche frecciatina al vetriolo al suo ‘avversario’ Matteo Renzi. La parola d’ordine per il presidente della Regione Puglia è “partecipazione”.
  
«Mi piacerebbe che il partito tornasse ad essere vicino alle persone, ai loro bisogni, che fosse il partito di chi “non conta nulla” (inteso come categoria di persone che non è rappresentata da nessuno)» ha dichiarato il governatore che si è rivolto soprattutto “a quelli che abbiamo perso per strada”.  «Nessuno può impedire a un cittadino italiano di sostenermi» ha detto. Da qui l’idea di lanciare una piattaforma programmatica a garanzia del militante del Pd che vorrebbe chiamare «Resistenza» con cui chiudere, una volta per tutte, il caso tessere.
  
«Ci sono risse per questa specie di distribuzione delle tessere – dichiara – che, con tutto il rispetto per i militanti del Pd, stanno ridicolizzando il partito perché qualcuno sta provando a fare una prova di forza sul tesseramento in vista del congresso, ma il meccanismo si delegittima da solo, purtroppo».
  
Sul futuro a livello locale e nazionale il magistrato ha le idee chiare, chiarissime  «Noi abbiamo abolito l'idea dell'uomo solo al comando – ha sottolineato – ed è per questo che "la figura del segretario e quella del premier devono essere separati. Se il segretario diventa premier deve lasciare la segreteria» ha ribadito chiarendo che non ha nessuna intenzione di lasciare il suo posto a via Capruzzi, di abbandonare la Regione, insomma «perché sono stato eletto dal popolo. Se sarò eletto segretario del Pd resterò anche presidente della Puglia».
  
Insomma, con la consegna delle firme e l'ufficializzazione delle candidature inizia realmente il Congresso. Michele Emiliano dovrà scontrarsi alle primarie del 30 aprile, anche con il ministro della Giustizia,  Andrea Orlando a cui ha lanciato una frecciatina  «Spesso sostiene che io sia populista e anche ignorante, in quanto terrone…», ha detto dal circolo Pd Roma centro. Parole alle quali ha replicato lo stesso Guardasigilli: «Populista ogni tanto lo è, terrone è un termine che non mi appartiene, che non fa parte del mio vocabolario».



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