Estimi Catastali, interpellanza del consigliere Rotundo

A proposito dell’argomento estimi catastali, se n’è¨ discusso in Consiglio Comunale tramite un’interpellanza urgente del Consigliere Antonio Rotundo. «L’Amministrazione fornisca un’indicazione per i 64mila cittadini che non hanno presentato ricorso»

A proposito dell’argomento estimi catastali, prima della discussione riguardante il Piano Industriale della Lupiae Servizi, in consiglio comunale si è brevemente discusso di un’interpellanza urgente da parte del Consigliere Antonio Rotundo. «L’Amministrazione fornisca un’indicazione per 64mila cittadini che non hanno presentato ricorso alla Commissione Tributaria».

Non un Consiglio Comunale dedito esclusivamente ad affrontare temi che riguardano il Piano Industriale 2014-2016 della Lupiae Servizi quello tenutosi oggi a Palazzo Carafa. Prima che si centrasse l’argomento “caldo” della giornata, c’è stato tempo per un’interpellanza del Consigliere PD, Antonio Rotundo, inerente l’atteggiamento che dovranno assumere i cittadini leccesi all’indomani della sentenza, pronunciata dal Consiglio di Stato, sul riclassamento degli estimi catastali. Una situazione confusionaria in cui sussiste uno spaccato importante tra i seimila cittadini leccesi che hanno presentato ricorso contro la Commissione Tributaria Provinciale e le oltre 60mila famiglie che invece, non avendolo fatto, dovranno pagare un’aliquota superiore di circa il 20% rispetto  alle vecchie rendite.

«Per quanto riguarda tutte le altre famiglie – dice Rotundo rivolgendosi all’Assessore al Bilancio, Attilio Monosi – le linee guida entro cui operare sono contrastanti. Siccome su questa faccenda è opportuna una riflessione, rendendo esplicito il punto di vista dell’assessorato, chiedo quale sia la valutazione dell’amministrazione e se è possibile, in qualche misuraoffrire una minima indicazione. Esiste disparità fiscale tra i 6mila e gli altri 64mila che si vedono costretti ad applicare i nuovi estimi che, come sappiamo, graveranno sulle imposte per il 2015».

Pronta la risposta dell’Assessore Monosi: «L’Amministrazione ha inteso unirsi alle associazioni di categoria. Il Consiglio di Stato si esprime non soltanto in termini di incompetenza della materia ma, considerando la materia stessa, considera incompetente anche il Tar, che in precedenza si era espresso a favore delle associazioni di categoria. Ovvio che l’Amministrazione non vuole defilarsi dall’esprimere un parere e lasciare soli i cittadini. Un consiglio potrebbe essere quello di calcolare comunque le imposte sulla base delle vecchie rendite catastali in attesa di veder riconosciuto il difetto di legittimità del Consiglio di Stato e far riemergere la sentenza del Tar, sempre se la cassazione dovesse esprimersi a favore della vecchia sentenza». Insomma, tutto verrà deciso meglio non appena si pronuncerà la Cassazione. E se anche questo grado di giudizio dovesse dar torto ai contriubuenti, allora converrà regolarizzare subito la propria posizione attraverso un ravvedimento operoso, mettendosi in regola col pagamento di una piccola penale e, molto probabilmente, evitando anche l'aumento della tassazione del 20%.