Ex Bat, tavolo rinviato ancora una volta. 200 famiglie senza prospettive

Ex Bat Iacobucci e Ip-Korus, ennesimo rinvio dell’incontro al Ministero previsto per la giornata di domani. Ancora uno schiaffo durissimo alle circa duecento famiglie senza prospettive.

Una situazione delicatissima, un tunnel in cui è davvero difficile intravedere uno spiraglio di luce. Le Organizzazioni sindacali confederali di Cgil Cisl Uil e di categoria, Fim Cisl Fiom Cgil e Uilm Uil, esprimono ancora una volta sconcerto e profonda preoccupazione per la sorte di circa 200 famiglie coinvolte nel progetto di riconversione dell’ex Bat Manifattura Tabacchi di Lecce. Per l’ennesima volta il tavolo ministeriale, convocato per la data di domani, 8 gennaio, è stato rinviato a data da destinarsi “per ulteriori approfondimenti”.

“Ci chiediamo che cosa dobbiamo ancora attendere, visto e considerato che, nel frattempo, a fine dicembre, i 32 lavoratori della IP Korus hanno ricevuto la lettera di licenziamento e che nessuna certezza vi è neanche per i 160 lavoratori della Iacobucci, attualmente in cassa integrazione straordinaria e con un’azienda in procedura di concordato preventivo”. Con queste parole i membri delle segreterie provinciali delle organizzazioni sindacali commentano la notizia appresa in giornata.

Nella loro nota lo sconcerto è tanto e si traduce in queste dichiarazioni: “Gradiremmo che gli stessi sforzi profusi per la risoluzione di altre vertenze in sede ministeriale, venissero fatti anche per salvare duecento famiglie di un territorio già martoriato dalla crisi occupazionale ed economica. Ricordiamo che il Ministero dello Sviluppo economico, nell’accordo di riconversione, ha un ruolo proattivo in quanto garante della sua attuazione”.

Nella nota, infine, si legge: “Già questa mattina, 7 gennaio, il Prefetto di Lecce ha ricevuto una delegazione di lavoratori della ex Bat, insieme alle Segreterie provinciali di categoria Fim Fiom e Uilm. Qualora non venga, a breve, comunicata una nuova data (che ci aspettiamo non slitti nuovamente), ci riserviamo di mettere in campo tutte le iniziative di mobilitazione a tutela dei lavoratori che rappresentiamo e delle loro famiglie”.



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