Ex discarica di Castellino, presenza di nichel oltre il limite: martedì incontro con Emiliano

Dalla ex discarica di Castellino, chiusa dal 2007, Arpa Puglia rileva la presenza di nichel superiore ai limiti di Legge. Il sindaco Marcello Risi:’Se i dati non rientrano in fretta ritengo necessaria un’approfondita indagine. Lavoriamo ad un dossier per la Procura’

Dai pozzi spia a valle del sito della ex discarica di Castellino – chiusa nel 2007 e costantemente monitorati da Arpa Puglia – si rileva una presenza di nichel superiore, seppure di poco, ai limiti di legge. Ad annunciarlo, tramite un posto sul proprio profilo facebook, è il sindaco di Nardò, Marcello Risi. Ragion per cui, annuncia lo stesso cittadino “Lavoriamo ad un dossier per la Procura”. Registrate pure tracce di arsenico in quantità maggiore a quelle che l’organismo umano può assumere senza effetti nocivi. Tendenzialmente, l’acqua minerale che beviamo può contenere al massimo 10 µg/l di arsenico. Nei pozzi spia di Castellino – stando sempre a dati dell’Arpa –  risultano 4 µg/l in più.
 
Il fatto che tutti gli altri limiti di legge siano rispettati non possiamo considerarlo in sé tranquillizzante”, scrive Risi. “Se dall’analisi degli ultimi rilevamenti – prosegue – non emergerà una netta e definitiva inversione del trend, vorrà dire che le azioni fin qui poste in essere dalla società privata che gestisce l’impianto non offrono le garanzie che pretendiamo”. Nell’incontro di Martedì prossimo col governatore Michele Emiliano, verrà dunque ribadita l’urgenza di accelerare la post-gestione, in condizione di massima sicurezza. “E chiederemo alla Regione – conclude – di anticipare le somme necessarie per l’intervento (circa cinque milioni di euro)”.
 
Se i dati non rientrano in fretta nei limiti di legge ritengo necessaria un’approfondita indagine, anche in sede penale, per l’accertamento di ogni responsabilità”. "Domattina incontrerò personalmente il Presidente Antonio Gabellone e l'Ing. Corsinidichiara il consigliere provinciale Giovanni Sicilianoper comprendere come mai della detta relazione dell'Arpa non sia stato informato il Consiglio Provinciale in tempo reale, nè l'Amministrazione Comunale di Nardò".

Da ricordare, inoltre, che ne 2014 il sito fu anche oggetto di una delibera del consiglio provinciale – riunitosi all’epoca in sessione straordinaria – decidendo all’unanimità di avviare una congrua attività di riduzione della capacità di stoccaggio di materiali contenenti amianto.



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