Si apre un nuovo fascicolo d’inchiesta su quella che, nel tempo, potrebbe diventare una bomba ecologica sul territorio. Si tratta dell’ex inceneritore Saspi, già all’attenzione dei magistrati in seguito all’esposto di un cittadino proprietario di un fondo confinante con la struttura in disuso. In quest’ ultimo caso sono state fatte analisi nei pozzi che potenzialmente potevano inquinare le falde acquifere.
Oggi, si cerca di fare nuovamente luce in base all'esposto di Tiziana Montinari , Dirigente nazionale e referente Territoriale per Lecce del Dipartimento tutela vittime Fratelli d’Italia-AN, in seguito all'interrogazione che l’on. Fabio Rampelli capogruppo di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale, aveva presentato al ministro dell'Ambiente Galletti il 12 settembre scorso.
La considerazione del parlamentare è amara: “mentre la magistratura doverosamente si muove, il ministro tace. Nessuna risposta è arrivata a quell'interrogazione".
Tiziana Montinari, poi, precisa “Non si può ignorare la gravità delle condizioni dell’area. Parliamo di una zona di circa 2 ettari che a lungo andare potrebbe costituire una “bomba ecologica” pronta ad esplodere. Lo stato di fatto dei luoghi è inammissibile tenuto conto che il terreno risulta essere “terra di nessuno” con i rischi per l’incolumità fisica dei terzi che vi accedono, aspetto questo che va attenzionato in aggiunta al fattore inquinamento ambientale”.
Insomma, l’inceneritore dismesso e diventato una pericolosa discarica senza controllo, fa ancora parlare e non cade nel dimenticatoio. Sì, perché anche sei il Comune di Lecce ha messo tempo fa in sicurezza l’edificio, impedendo l’accesso a chiunque, l’esterno continua ad essere terra di nessuno, luogo di discarica per materiali pericolosi.