Festa Nazionale Casa Pound, cresce la preoccupazione e si allarga il fronte del no

Anche il consigliere di Lecce Bene Comune, Carlo Salvemini si è esposto totalmente a sfavore della manifestazione che sta facendo parlare di se da settimane intere. Arriva una netta presa di distanza anche dal comitato di Lecce2019

Ha fatto parlare di se, ha scatenato polemiche su polemiche e, a meno di 24 ore dal via della festa nazionale, cresce la preoccupazione per possibili disordini e temibili rivendicazioni. Partirà domani alle 10 a Surbo il raduno di CasaPound Italia “Direzione Rivoluzione” che per la prima volta si tiene nel Salento e annuncia tensioni che potrebbero scatenarsi sul capoluogo salentino e dintorni.

Il fronte del “no”, che non ha mai accettato il via libera concesso al raduno, e gli ambienti di sinistra hanno già preparato una contro manifestazione che si svolgerà a Lecce, proprio nella due giorni in questione. Si temono, quindi, zone di contatto tra le due fazioni opposte e disordini che potrebbero creare non pochi problemi ai cittadini leccesi. Sabato pomeriggio, inoltre, a Lecce si terrà la gara di campionato tra i giallorossi ed il Barletta (due tifoserie che non si sono mai amate troppo, tanto per usare un eufemismo) e, questo, rende il week end che sta per iniziare ancora più infuocato. La Questura ha chiesto rinforzi e cercherà di gestire al meglio una situazione alquanto delicata.

Continuano ad allargarsi, intanto, i dissensi e i malcontenti verso la festa del Movimento di estrema destra. Il comitato organizzatore di Lecce2019 ha ribadito la sua presa di distanza e ha voluto stoppare una volta per tutte le voci che lo volevano a favore. Il Binario 68 occupato, movimento di estrema sinistra, ha organizzato una tre giorni di risposta a CasaPound, un “No Nazi in my Town” che vuole ribadire il loro odio verso ogni forma di fascismo. Ed è proprio quest’iniziativa che preoccupa maggiormente le Forze dell’Ordine.

Dopo le numerose dichiarazioni di uomini politici che, sia da destra che da sinistra, hanno detto la loro sul raduno, anche Carlo Salvemini, consigliere comunale di Lecce Bene Comune ha voluto esprimere il suo pensiero. “Trovo non solo legittima, ma doverosa, la richiesta formulata al Sindaco di non concedere spazi pubblici alla festa nazionale di Casapound, in programma da venerdì a domenica. Che è cosa ben diversa dal vietare il raduno: infatti il coordinamento antifascista di Lecce ha ben individuato il nocciolo della questione e ha calibrato la mobilitazione sulla giusta lunghezza d’onda. Per questo motivo l’ho firmata”.
Inizia in questo modo l’intervento di Salvemini che poi spiega a chiare lettere la sua posizione: “La questione, inutile nasconderlo, solleva degli interrogativi che sarebbe ipocrita liquidare, perché essi stessi affondano le radici nel patrimonio di valori della tradizione europea, quantomeno dall’Illuminismo ai giorni nostri: è da fascisti impedire ad un movimento fascista di manifestare? Questo il dilemma col quale ci si confronta. Ribadito che non si sta vietando lo svolgimento del raduno non c’è dubbio che ogni divieto è un segno di debolezza, che la democrazia è forte se combatte un’opinione in campo aperto. Ma non possiamo girare attorno al problema: d’altra parte il rispetto delle opinioni altrui va di pari passo con quello che tali opinioni hanno del pensiero degli altri. Qui è il punto decisivo e cruciale, io credo. Il nucleo fondante di Casapound è intriso di un’ideologia dell’intolleranza verso il diverso, che si accompagna a pratiche spesso aggressive e violente. Questo lo distingue da movimenti d’opinione d’ogni genere”.

Poi, infine, arriva una stilettata verso chi ha concesso la tre giorni al movimento e alla destra salentina: “Sono di questi di questi giorni gli inviti a stemperare i toni della polemica, ma non sono mancati, anche in questo caso da esponenti della destra salentina, affermazioni provocatorie e semplicistiche che da una parte palesano un’interpretazione davvero mortificante della storia repubblicana e dall’altra confermano la loro disinvolta vicinanza con con Casapound,. Osservo che chi ha la responsabilità di una carica elettiva e di una qualunque rappresentanza istituzionale non dovrebbe sostenere manifestazioni come quella in programma nel fine settimana. Né con la partecipazione attiva né con agevolazioni di alcun tipo. Ogni cedimento sarebbe un colpo contro la credibilità stessa dell’istituzione che si rappresenta, in quanto fondata su un sistema di valori – dialogo, rispetto delle diversità, tolleranza – che il neofascismo non contempla come identitari e fondanti una comunità. Non c’è bisogno dunque di ricorrere a patenti di moralità per spiegare a un consigliere o a un sindaco perché, quando ci sono delle regole, o si sta da una parte oppure dall’altra. Possibilmente senza ipocrisia”.