Una voce unanime tambureggia, a Palazzo dei Celestini, nella minoranza: conferire nuova dignità all’Ente presieduto da Antonio Gabellone. Nunzio Dell’Abate, Gabriele Caputo e Danilo Scorrano hanno tirato le somme stamattina, presso la sala commissione dell’Ente, durante la conferenza stampa di fine mandato. Non sono mancati ringraziamenti agli addetti ai lavori e un augurio ai loro eventuali successori. Il tutto, però, senza tralasciare l’occhio critico nei confronti dell’attuale amministrazione provinciale. “Occorre riassegnare la funzione di assistenza tecnica agli enti locali; siamo in sofferenza, ma le grandi competenze maturate in questi anni dalla Provincia andrebbero a vantaggio dei singoli Comuni”, ha detto il consigliere Caputo, aggiungendo: “Il ‘NO’ referendario ha mantenuto il riconoscimento istituzionale alla Provincia, ed è il caso di riflettere sulla modalità di elezione. Forse, in tal senso, dovremmo dare parola alla popolazione”.
Ciò che i tre esponenti politici lamentano, inoltre, è il rapporto con la maggioranza. “Ogni qualvolta proponevamo degli argomenti, cercando di migliorare le cose, le risposte erano sempre tardive, se non addirittura inesistenti. Spesso, ci sentivamo ignorati”, rimarca, invece, Scorrano. “Abbiamo sposato in toto la tematica ambientale. Basti pensare alle problematiche, da noi sollevate, in riferimento alle trivellazioni nello Ionio ed alle discariche dismesse”. Gli fa eco il consigliere Dell’Abate: “Si è notato, dal primo giorno del nostro insediamento, un profondo solco. Ricordiamo le deleghe affidate solo a chi stava nella maggioranza. Difficoltà anche nell’accedere alla documentazione ed imbastire un confronto costruttivo”.
Non poteva non venire a galla, inoltre, il caso Alba Service: “Un’aspra battaglia insieme ai lavoratori di un’azienda che sarebbe morta e sepolta se non avessimo mantenuto l’attenzione alta, protestando contro i reiterati tentativi di affossarla”. La cassa integrazione verrà garantita, ma al contempo serve un piano industriale che possa accompagnare gli ammortizzatori sociali. “Per non tralasciare, poi, Palazzo Comi e la sciagurata decisione di Gabellone di ipotecare per i prossimi 30 anni il futuro del prestigioso immobile, affidando la gestione a privati senza alcuna garanzia a tutela del patrimonio librario”. “E poi – prosegue – la Fondazione ICO. Grazie all’intervento della Regione, tutti i musicisti e professori dell’orchestra, prima licenziati, sono stati riassunti ed è stata garantita la stagione sinfonica. Di contro, l’Amministrazione provinciale è riuscita a perdere ben due contributi FUS del Ministero”.
“Ma ciò che mi piace ricordare – conclude – è l’insistenza con cui abbiamo voluto l’istituzione della Stazione Unica appaltante, che appunto si occupa della gestione delle gare d’appalto per la realizzazione di lavori, la prestazione di servizi e l’acquisizione di forniture oltre una certa soglia”.
Infine, un ringraziamento alla stampa locale: “Grazie per l’attenzione che ci avete sempre mostrato. Spesso è proprio grazie al vostro lavoro che abbiamo presto spunto nell’orientare le nostre interrogazioni”.