Fitto rompe gli indugi: «Disponibile a dimettermi da parlamentare pur di candidarmi alle Europee»

Politica. Colpo di scena! Raffaele Fitto rompe gli indugi e tuona: «Se alle elezioni europee dovesse permanere la tesi di non candidare i parlamentari nazionali, sono pronto a candidarmi e disponibile a dimettermi dal Parlamento».

La stilettata fittiana è pungente nei confronti del  leader di Forza Italia che da mesi ormai cerca di evitare il redde rationem tra i suoi colonnelli per paura della conta e delle richieste del giorno dopo. “Proprio perché condivido il richiamo di ieri del Presidente Berlusconi contro gli egoismi e le rendite di posizione, ritengo le elezioni europee l'occasione per dare il nostro contributo a questa grande battaglia politicamente decisiva, recependo in pieno il suo appello"

 Il pomeriggio ha portato consiglio. Ma è un consiglio di guerra, un consiglio di battaglia, non un consiglio di pace. Berlusconi e il suo entourage chiedono ai parlamentari di impegnarsi in Parlamento e di non candidarsi alle Europee? E lui, lui Raffaele Fitto, si dice d’accordo. Anzi, di più: proprio perché d’accordo, proprio perché in perfetta sintonia con il capo, ecc. ecc., lui, lui Raffaele Fitto sarebbe disposto a dimettersi da parlamentare pur di candidarsi alle Europee, visto il valore politico e simbolico di quella tornata. E come non dargli ragione, si chiedono in tanti.

Può la maledetta o benedetta  – a seconda di come la si veda – voglia di Silvio Berlusconi di rimandare la successione mettersi di traverso perfino ad una “imbarcata” elettorale con le truppe grilline che incombono e quelle renziane che si riorganizzano? Evidentemente Berlusconi, sentendosi o essendo per davvero immortale – sempre a seconda di come la si vede – ritiene proprio di sì, ritiene che Parigi valga bene una messa, ritiene che l’allure di Arcore valga più di una sconfitta di Forza Italia. Fitto non ci sta e rilancia, non si capisce bene se con astio o con ironia. E soprattutto non si capisce bene con quali intenzioni di tirare la corda e fino a che punto. La stilettata fittiana è pungente nei confronti del  leader di Forza Italia che da mesi ormai cerca di evitare il redde rationem tra i suoi colonnelli per paura della conta e delle richieste del giorno dopo.

“Proprio perché condivido il richiamo di ieri del Presidente Berlusconi contro gli egoismi e le rendite di posizione, ritengo le elezioni europee l'occasione per dare il nostro contributo a questa grande battaglia politicamente decisiva, recependo in pieno il suo appello". Insomma, con una mossa da scherma, l’ex ministro magliese scansa la stoccata e attacca in contropiede con buona predisposizione, a dire il vero, di tutti i candidati nella lista di Forza Italia che ben conoscono il valore trainante di Fitto e che temono il suo disimpegno. Dovesse candidarsi Fitto, per chi lo segue in lista sarebbe tutto più facile. Sempre che poi Fitto si dimetta seriamente, perche se poi Fitto davvero non dovesse dimettersi da parlamentare europeo – magari perché già dimissionario da parlamentare italiano – allora questo significherebbe un posto in meno per  tutti gli altri. E allora? Beh, allora sarebbe meglio per tutti che Silvio e Raffaele facessero pace