Politica. «A tutte le Cassandre e a tutti gli sfiduciati ricordo che anche nel 2006, ad un mese dalle elezioni politiche, avevamo percentuali terrificanti nei sondaggi, eppure siamo arrivati a sfiorare la vittoria per soli 24mila voti.» Così Fitto ha concluso il suo intervento a Calimera; accanto a lui Raffaele Baldassarre, Antonio Gabellone e Luigi Mazzei.
Non è sembrato troppo preoccupato Raffaele Fitto dalle voci sulla sua nomination come capolista o meno della Circoscrizione Sud per le prossime Elezioni Europee del 25 maggio. È sembrato invece tremendamente concentrato sull’esito finale del responso delle urne, sapendo bene che dal 26 di maggio si giocherà una battaglia su tutti i fronti politici: sia quello interno a Forza Italia sia quello esterno. Ha sciolto gli ormeggi questa sera l’ex ministro magliese, a Calimera, in un Cinema Elio gremito in ogni ordine di posto, per festeggiare la nomina di Luigi Mazzei a Consigliere Regionale. Raffaele Fitto, dunque, ha preso il largo operativo proponendo al popolo di Forza Italia una chiave di lettura per comprendere il significato della sua scelta di candidarsi alle Elezioni Europee. «Tutti devono imparare che si fa politica in base al consenso della gente – ha detto Fitto -. Solo chi è legittimato dal voto popolare può realmente incidere nelle scelte di governo. Questo è il motivo che mi spinge, anzi mi impone a fare la campagna elettorale.»
Poi un pensiero rivolto a Berlusconi, un pensiero di gratitudine, quella forse che Fitto sembra non aver ricevuto proprio dal Cavaliere in questi ultimi mesi: «Lo faccio anche per un debito di riconoscenza nei confronti di Silvio Berlusconi che, a differenza di tutte le altre volte, non ha la possibilità di fare la campagna elettorale liberamente come meriterebbe il suo partito. Quella riconoscenza che è importante nella vita e nella politica, proprio adesso che se ne avverte un bisogno maggiore e non come hanno fatto quei miracolati da Berlusconi che si sono inventati un’autonomia politica nel momento di maggiore debolezza del leader a cui dovevano tutto. Con me questo non può accadere, perché non sono il tipo che cambia faccia, opinione o posizione a seconda della convenienza o delle previsioni dei sondaggi».
Infine una stoccata agli organi di informazioni, stoccata tutta finalizzata a motivare il suo elettorato: «Non vi lasciate ingannare da tutto quello che dicono gli organi di informazione, a cui ricordo che anche nel 2006 ad un mese dalle elezioni politiche avevamo percentuali terrificanti nei sondaggi eppure siamo arrivato a sfiorare la vittoria per soli 24mila voti. Dico questo a conclusione dell’intervento per stimolare da parte vostra un impegno e uno sforzo tali da sorprendere tutti i detrattori o i pessimisti di professione; in politica c’è spazio solo per il lavoro e per il futuro anche se il nostro passato è senza dubbio un biglietto da visita che ci rende orgogliosi di ciò che stiamo facendo.»