Fitto striglia Berlusconi «dopo lo scempio di ieri, azzera tutte le nomine»

Non tarda ad arrivare il commento di Raffaele Fitto dopo l’esito delle elezioni regionali in Calabria ed in Emilia Romagna che hanno attestato il crollo di Forza Italia che paga la poca chiarezza politica tra le proposte di Renzi e Salvini.

«E adesso nessuno si azzardi a minimizzare». Non ci sta Raffaele Fitto a passare per la Cassandra del partito, per chi aveva accentuato in tutti questi mesi il rischio di una imbarcata dalle dimensioni colossali come quella che Forza Italia ha subito nelle elezioni regionali  di Calabria ed Emilia Romagna, territori in cui il partito di Silvio Berlusconi ha raggiunto i livelli elettorali più bassi essendo addirittura non solo superato ma persino doppiato dalla Lega.

Le accuse dell’ex ministro salentino sono note da tempo: gli azzurri navigano a vista senza una idea politica ben precisa, sempre più schiacciati tra Matteo Renzi, di cui in tante occasioni appaiono succubi e Matteo Salvini, che con messaggi chiari e comunicativi sta riscuotendo sempre più consensi  nell’elettorato che un tempo si votava ad Arcore.

Fitto prende la palla al balzo e chiede l’azzeramento di tutte le nomine in seno al partito, nomine che evidentemente non hanno portato ad alcun beneficio ed anzi hanno contribuito a creare ancora più smarrimento nel popolo di Forza Italia: «Basta con le nomine. Basta con i gruppi autoreferenziali che hanno determinato in questi mesi una politica e una comunicazione inefficaci e prive di qualunque credibilità, bocciate senza appello dai nostri elettori. E soprattutto basta con una linea politica incomprensibile, ambigua, che oscilla tra l’appiattimento assoluto verso il Governo nei giorni pari, e gli insulti al Governo nei giorni dispari».

L’Europarlamentare di Maglie non si ferma, è un fiume in piena e attacca direttamente il Cavaliere, l’ex Cavaliere, reo di essersela presa, a detta di rumor di Palazzo con deputati e senatori forzisti che si impegnano poco sul territorio e che sono la principale causa delle sconfitte «Non ha senso, è perfino incomprensibile la mortificazione umana e politica degli attuali deputati e senatori: da giorni tutti gli organi di informazione, senza alcuna smentita, accreditano la tesi della disistima da parte del presidente Berlusconi per i suoi parlamentari. Così come il problema non è certo il coinvolgimento e la selezione di 25 giovani: ne servono, semmai, 250 o 2500… Ma tutti (giovani e non) devono essere scelti democraticamente, dopo una corsa basata sulle idee e sul consenso, portando nel nostro movimento le regole elementari di competizione e sfida proprie dei grandi partiti delle democrazie anglosassoni, per fare un solo esempio. Serve un’opposizione che sfidi il Governo in positivo predisponendo e organizzando una chiara alternativa. Forza Italia, se vuole ancora avere un ruolo nella vita politica italiana e recuperare i milioni di elettori delusi e astenuti, deve letteralmente rifondarsi».

Fitto non ci sta a cavalcare la storia dell’astensionismo come causa principale del tonfo addebitando, invece, le cause ad una mancanza di organizzazione di Forza Italia che si scopre debole e impreparata dinanzi al mutare degli scenari della politica «mi auguro che nessuno si azzardi a minimizzare o a cercare alibi per il nostro drammatico risultato in Calabria e in Emilia Romagna, regione in cui siamo stati addirittura doppiati dalla Lega. E sarà bene ricordare passo dopo passo tempi e modalità delle scelte che sono state compiute (con clamorosi errori) per definire le candidature e le alleanze .Non abbiamo il diritto di nasconderci dietro l’astensione, che colpisce soprattutto noi, aggravando la tendenza già manifestatasi alle Europee».

Sembra insomma un ultimatum quello di Fitto che non è più disposto dall’alto delle sue preferenze.