Tursimo, grandi opere, occupazione e Xyella. Sono questi i temi che sono stati affrontati questa mattina nella sede provinciale di Lecce del Partito Democratico dove, a parlare nel corso di una conferenza stampa, sono stati l’Europarlamentare Massimo Paolucci e il Consigliere Regionale Ernesto Abaterusso. Il tutto nel quadro dei nuovi finanziamenti, strutturali e non, stanziati direttamente da Bruxelles e che arrivano nelle casse delle regioni, dei comuni e quindi anche delle imprese dei vari territori. In sostanza, si tratta dei principali strumenti con cui l’Unione Europea interviene nel mercato economico degli Stati membri.
‘Per combattere l’emergenza xylella è fondamentale non disperdere i fondi – ha avvertito l’Europarlamentare Paoloucci – si tratta infatti di decine di milioni di euro destinati allo sviluppo rurale che non possiamo permetterci il lusso di sprecare’. Per Paolucci, originario della Campania ma ormai massimo esperto a livello europeo della vicenda che sta attanagliando gli uliveti salentini, quindi, c’è ancora qualche falla su cui intervenire: ‘La nostra proposta – prosegue – è quella di prevedere un maggiore e più saldo coordinamento tra Ragioni e Governo centrale verso le istituzioni dell’Unione Europea. Una possibile procedura di infrazione nei confronti dell’Italia? E’ una questione spinosa – conclude Paolucci – ma è certo che per modificare la prassi comunitaria sono necessari accordi tra i vari Stati membri, e per farlo bisogna essere credibili. Ad ogni modo una guerra giuridica non serve a niente e a nessuno: quello di cui si necessita oggi sono solo soluzioni’.
Torna su un buon corretto dei fondi anche Ernesto Abaterusso: ‘Inutile girarci intorno – chiosa l’esponente del Pd di via Capruzzi – gli unici fondi previsti dalla legge di stabilità sono quelli che arrivano direttamente dall’Unione Europea. Tanti ne sono stati spesi, ma adesso occorre un interevento di qualità. Le nostre proposte – spiega Abaterusso – si rivolgono a tre grandi temi: il turismo, le grandi infrastrutture, e la desertificazione delle ex aree industriali della penisola salentina. Un esempio su tutti – illustra – nel Capo di Leuca nel corso degli anni le grandi aziende che operavano nel territorio sono state costrette a de localizzare. Oggi invece è necessario che le imprese tornino ad investire: coordinandoci a livello comunitario – conclude – i nostri sforzi devono essere finalizzati ad incentivare i progetti di occupazione’.
