
Dopo l’attesa, il nuovo piano di riordino ospedaliero è venuto alla conoscenza di tutti. E da qui serie perplessità, come del resto ci si aspettava.
Dopo i tagli lineari del Governo centrale, la Sanità Pugliese rischia quella che agli occhi di molti sembra una ghigliottina. L’ipotesi che fa paura è la chiusura di oltre 20 ospedali, tra ridimensionamento nel numero dei posti letto, accorpamenti e chiusura di reparti.
Nelle scorse settimane molti esponenti politici d’opposizione avevano evidenziato l’ingiustizia di tale ipotetico provvedimento da parte del governo regionale, lamentando un mancato accordo tra le parti in causa e i territori. Del resto, dalle Asl sono salite nei giorni scorsi lamentele più o meno velate sul mancato ascolto delle relazioni relative alle reali esigenze dei singoli territori.
Da qui sono partite le barricate a difesa della Salute dei cittadini salentini. Alle cronache, nella giornata di oggi, balza in particolare la realtà del nosocomio gallipolino, il Sacro Cuore di Gesù.
Da tempo ormai, la paventata chiusura del punto nascita all’interno dell’ospedale jonico aveva fatto storcere il naso ed oggi nella perla dello Jonio una manifestazione si è articolata contro il piano di riordino che vede addirittura l’ipotesi accorpamento al Ferrari di Casarano, tagli al blocco operatorio, chiusura del reparto di ostetricia e ridimensionamento dei posti letto per ortopedia.
Il corteo di questa mattina a Gallipoli ha visto la presenza di quasi 2mila persone che si sono portate da piazza Tellini fino all’ospedale ed è stato organizzato dal Comitato Pro Ospedale Sacro Cuore di Gesù. Società civile, operatori sanitari, rappresentanti politici anche dai vicini comuni strettamente interessati dalla questione hanno composto il serpente di persone che hanno scelto di gridare il proprio dissenso.
Nutrita la presenza di bandiere di questo o quel partito politico. Sì, perché la tutela della salute non può conoscere schieramenti. A spiccare, in particolare, sono stati i vessilli di Forza Italia, Azzurro Popolare e Noi con Salvini, oltre ad una delegazione del PD – in chiara lotta interna – e Sel. Un messaggio chiaro quello che è partito all’indirizzo del Governatore di Puglia Michele Emiliano: “sì al potenziamento” e no al ridimensionamento, come si leggeva in uno degli striscioni in bella mostra.
Insomma, la politica dei tagli non può privare un territorio dei diritti più sacrosanti, proprio come ha potuto affermare il commissario straordinario di Gallipoli – oltre che vice prefetto di Lecce – Guido Aprea che ha avuto modo di presentare nei giorni scorsi in un incontro istituzionale le proprie osservazioni direttamente al presidente Emiliano.
In tutta la Puglia, oltre a Gallipoli, rischiano la chiusura Manfredonia, Lucera, Fasano, Martina Franca e molti altri centri ospedalieri.