Riordino ospedaliero, è attesa in Puglia. Intanto dal Movimento 5 Stelle si chiedono le dimissioni di Emiliano

Se ne parla da tempo ormai e la questione ha tenuto banco sui tavoli della politica. Dovrebbero arrivare a breve le conferme in merito al piano di riordino degli ospedali, che porterà importanti cambiamenti a seguito degli accorpamenti funzionali.

Era attesa per oggi la delibera di giunta sul riordino ospedaliero, ma il documento approderà nell’assise regionale soltanto domani. Il documento è da tempo in tasca al governatore Michele Emiliano e molte sono le contestazioni delle opposizioni che avrebbero voluto avere la possibilità di discuterne in Consiglio.

Fa parlare, tra tutte le manifestazioni di dissenso, quella del Movimento 5 Stelle da cui è partita una diffida contro il governatore Michele Emiliano. Come si legge nella nota scritta a pugno dai grillini che siedono tra gli scranni dell’opposizione al Consiglio di via Capruzzi  “Emiliano non solo sta seguendo le orme di Vendola ma sta facendo di peggio, invece di prendere decisioni sulla base dei bisogni del territorio lo fa secondo logiche di clientelismo. Ribadiamo la nostra richiesta di dimissioni all’assessore alla Sanità chiedendo che affidi l’incarico a persone competenti” – così gli otto Consiglieri Regionali Rosa Barone, Gianluca Bozzetti, Mario Conca, Cristian Casili, Grazia Di Bari, Marco Galante, Antonella Laricchia e Antonio Trevisi.

I pentastellati, come avevano annunciato negli scorsi giorni, proprio nelle scorse ore hanno presentato una diffida formale nei confronti del Presidente della Regione Puglia, nella quale si chiede “di non approvare il piano di riordino, prima di aver analizzato  gli Atti aziendali provenienti da ASL e Aziende Universitarie previsti per legge. Non c’è modo peggiore per dare il colpo di grazia alla nostra sanità, che approvare un piano talmente importante senza i documenti contenenti le liste d’attesa e i dati epidemiologici, che rappresentano la reale richiesta di salute sul territorio, e giustificano qualsiasi apertura o chiusura delle unità operative.”
 
In queste ore di attesa, così come fa sapere l’associazione Salute Salento, dalla Asl di Lecce qualcosa è trapelato. “Il problema è proprio questo – ha dichiarato il direttore generale Silvana Melliche non sappiamo se verranno approvate le nostre proposte”.

In via generale pare che nessuno dei sei ospedali salentini sia destinato alla chiusura e che il numero globale di posti letto rimarrà inalterato. Dal punto di vista funzionale sembra che siano destinati all’ accorpamento gli ospedali di Gallipoli e Casarano da un lato e Copertino con Galatina dall’altro. Scorrano rimarrà ospedale di I livello per servire l’area adriatica, mentre l’ospedale privato di Tricase sarà di II livello, di complemento funzionale al territorio.

Tornando ai due accorpamenti, ovvero Casarano-Gallipoli  e  Galatina-Copertino, “uno dei due sarà a prevalenza di Dipartimento di emergenze chirurgiche –  spiega la manager Melli nella nota di Cesare Mazzotta – Quindi con funzioni prevalenti di Pronto soccorso e di tutto ciò che ha la Rianimazione alle spalle, come gli interventi chirurgici e quant’altro. Non ci sarà la possibilità di confusione come nei Punti di primo intervento. Se un paziente deve andare al Pronto soccorso o deve fare un intervento trova risposte al primo ospedale. Se invece  deve fare un day service medico, per esempio un diabetico, lo farà nel secondo ospedale”.

I pazienti gravi in fase sub acuta, quelli che non possono fare assistenza domiciliare in casa, saranno trasferiti nelle strutture riabilitative. Nella Asl di Lecce, quindi, ci sarà ampio spazio per i day service chirurgici e medici a ciclo diurno.

Esplicativo l’intervento di Silvana Melli anche quando chiarisce “Se, ad esempio,  il “Ferrari” di Casarano diventa punto di riferimento dell’emergenza nelle 24 ore, quindi con Pronto soccorso, Chirurgie, interventi e reti per l’infarto e ictus,  rimarrà aperto H24. L’altro, invece, ovvero Gallipoli, potrebbe dedicarsi a tutte quelle attività che sono: il tunnel carpale, l’ambulatorio per lo scompenso, il diabete, la bronco-pneumopatia cronico-ostruttiva, la cataratta. Questo consentirà poi di garantire i turni nell’altro ospedale secondo la  normativa vigente (max 11 ore per turno)."

E i punti nascita che contano almeno 800 – 1000 parti l’anno? La questione è delicata ed oggetto di diatriba da tempo. In merito, il direttore generale non si sbilancia: “Non posso dirlo – fa sapere – perché avevo fatto una proposta e non so se verrà approvata. E non vorrei alimentare false aspettative”. La più “gettonata” è la divisione con 10 posti letto a Gallipoli e 24 a Casarano.

Riguardo a Ortopedia, Gastroenterologia, Urologia, Neonatologia, Unità coronarica, questi reparti dovrebbero trovare una più razionale attività nei vari nosocomi. Tra le poche certezze vi è quella per cui la Chirurgia pediatrica – che ad oggi è a Casarano – approderà al Vito  Fazzi, dove c’è l’Utin, la terapia intensiva neonatale. Insomma, per le certezze c’è da attendere. Una di esse è che lo scontro sarà acceso, così come vuole ogni buon cambiamento in un settore delicato com’è la Sanità in Puglia.



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