Quella che oggi si sveglia è una Puglia che ha deciso di andare in controtendenza rispetto al dato nazionale. Nella regione dove governa Michele Emiliano, il centrosinistra la fa da padrone e la realtà che più di tutti fa discutere non può che essere quella di Lecce dove i cittadini, dopo 20 anni di governo di centrodestra, hanno scelto di cambiare pagina. C’è chi dice che per Mauro Giliberti, candidato di matrice fittiana, si sia trattato di una cronaca di sconfitta annunciata, c’è chi grida al tradimento tra le file di coloro che avrebbero dovuto sostenere un candidato e, invece, ne hanno scelto un altro – magari all’opposto allo schieramento di sempre. Tant’è. Quello che oggi si legge è che Carlo Salvemini cambia il passo e a distanza di 20 anni dal governo di suo padre Stefano, fa tornare il centrosinistra al primo posto di palazzo Carafa .
Il trionfo nella notte ve lo abbiamo già raccontato, quello che ha portato tanta gente a scendere in piazza al grido “Lecce è libera”, in un moto che sa tanto di pagine di storia fatte di città assediate e assalti alla Bastiglia.
Ora c’è da raccontare quanto forse non è sfuggito ai più: se il centrosinistra festeggia a Lecce e in Puglia, piange nel resto d’Italia. Il Pd ha perso le sue storiche roccaforti – rimanendo in gergo da libri di storia. Il Partito Democratico di Matteo Renzi perde Pistoia, La Spezia, Monza, Lodi, Como, Piacenza e Sesto San Giovanni. Il colpaccio, invece, è stato fatto a Padova e a Lecce. “Il risultato complessivo non è granché. Ci fanno male alcune sconfitte, a cominciare da Genova e l'Aquila ma siamo felici delle affermazioni di Sergio a Padova, di Rinaldo a Taranto, di Carlo a Lecce” così il segretario nazionale del Partito Democratico, Matteo Renzi, in un post a commento dei ballottaggi 2017.
Sì, Matteo Renzi esulta per Salvemini e in serata ha alzato la cornetta per complimentarsi con il nuovo sindaco di Lecce. “Sei riuscito in un miracolo” pare abbia detto Renzi all’orecchio di Salvemini, in una telefonata notturna.
Qualcuno storce il naso, non convinto che la vittoria a Lecce possa essere attribuita al Pd, o quantomeno non in via principale.
Quel che è certo è che ora è tempo di analisi per tutti. Compreso il nuovo sindaco chiamato a mettersi subito al lavoro e a fare il suo ingresso a palazzo di città.
