Grillo ha rallentato, ma non sempre si puè² vincere

In tantissime città italiane il Movimento 5 Stelle incalza il Partito Democratico e tiene a debita distanza Forza Italia. Un risultato per certi versi eccezionale che radica i pentastellati. Adesso lo sforzo deve essere quello di non disorientare i propri elettori

Sbagliato intonare il de profundis a Beppe Grillo e al Movimento 5 Stelle. E' vero, non hanno raggiunto l'obiettivo sbandierato con troppa faciloneria e troppa presupponenza di classificarsi al primo posto nella competizione elettorale. Ma è indubbio che il movimento si è consolidato su tutto il territorio nazionale e nel Salento sono stati tanti, tantissimi, i comuni in cui i pentastellati si sono classificati a ridosso del Partito Democratico ed hanno scalzato dal secondo posto addirittura la radicatissima Forza Italia. Considerare questo un risultato da poco o addirittura negativo porta a fare analisi politiche frettolose.

A parte il caso del movimento di Silvio Berlusconi che nel 1994 andò al governo del Paese dopo pochissimi mesi dalla sua costituzione grazie al grande carisma e al grande sforzo economico del suo leader, la storia dei movimenti politici è stata sempre una lunga navigazione, una lunga traversata dall'anonimato o, peggio ancora dalla clandestinità, al trionfo elettorale. 

Grillo ha tutto il tempo per trasferire le sue idee alla maggioranza degli Italiani che non sempre hanno gradito, a maggior ragione negli ultimi mesi, la sua veemente forza dissacratrice, troppo spesso considerata un salto nel buio. L'analisi sull'establishment del passato da parte di M5S è ineccepible e condivisa all'unanimità da giovani e meno giovani, ma le proposte per il futuro sono avvoltre un po' nella nebbia.

Ma Casaleggio e Grillo non solo soli: nella pattuglia parlamentare, mescolati a qualche apprendista stregone, ci sono tanti deputati e senatori preparatissimi che stanno contribuendo a migliorare il prodotto legislativo italiano. Quello sforzo va valorizzato e non accantonato. Se la classe politica si è svecchiata in tutte le forze presenti sulla scena, il merito deve prima di tutto essere dato al Movimento a 5 Stelle.

La forza di un movimento politco si misura proprio nel momento della sconfitta e della sua elaborazione. Grillo e i grillini adesso devono scegliere: o allentano la presa e si sciolgono come neve al sole, oppure insistono e persistono e attendono la resa dei conti con Matteo Renzi, il suo protagonismo, le sue promesse, la sua verve politica.

Questo è il momento in cui i tanti elettori che hanno creduto nel comico genovese diventato fortissimo attore politico possono o non possono riscoprire le motivazioni della loro scelta contestataria e dissacratrice. Creare sbandamento nel proprio elettorato sarebbe l'errore più grave per i pentastellati che fino ad ora di sbagli ne hanno fatti tanti.