Guido rimanda al mittente le accuse e risponde a De Lorenzis: ‘Lecce non pagherà alcuna ecotassa’

L’assessore all’Ambiente del Comune di Lecce ha risposto piccato alle accuse del deputato salentino pentastellato, che aveva chiesto le sue dimissioni, e ha ribadito che il capoluogo salentino non pagherà nessuna ecotassa.

Continua a tenere banco la polemica tra il deputato salentino del Movimento 5 Stelle, Diego De Lorenzis e l’assessore all’Ambiente del Comune di Lecce, Andrea Guido. Il pentastellato aveva chiesto con forza e determinazione le dimissioni dell’assessore in relazione alla presunta inefficienza del Comune di Lecce nel gestire ed amministrare la gestione dei rifiuti. Richiesta di dimissioni che non è andata giù ad uno dei componenti della maggioranza di Palazzo Carafa che, quindi, ha voluto aggiungere un'altra puntata a questo lungo botta e risposta.

“Con rammarico prendo atto – esordisce nel suo intervento Andrea Guido – delle reiterate accuse mosse ancora dal deputato del Movimento 5 Stelle Diego De Lorenzis. Non è bastato puntualizzare con il mio precedente intervento che i fatti conosciuti dal deputato grillino sono incompleti, che la situazione a cui si riferisce è stata il frutto di un mero errore del settore regionale competente e che il dirigente regionale, Giovanni Campobasso, ha già preso gli opportuni provvedimenti con successivi atti. Atti che dimostrano che Lecce  ha conseguito nel mese di giugno 2014 una percentuale di raccolta differenziata pari ad almeno il 5 % in più rispetto ai dati validati riferiti al periodo settembre 2012 – agosto 2013”.

Guido poi entra nel merito della questione e garantisce che: “Lecce, quindi, che ha incrementato del 6% la sua raccolta differenziata con un solo quartiere in cui è attivo un semplice progetto pilota di raccolta, non pagherà alcuna eco tassa. E questo lo deve solo all’impegno dei suoi cittadini, degli operatori ecologici delle ditte, degli studenti di ogni scuola, dei nostri figli, degli operatori commerciali, dei fruttivendoli, dei fiorai, dei ristoratori, delle Forze Armate, dei dipendenti delle ASL e del sistema bancario cittadino, del tribunale, dell’INPS e di ogni ufficio pubblico. Senza l’appoggio e il sostegno di tutti questi cittadini, vorrei far presente a De Lorenzis, non si sarebbe potuto ottenere quel 5% in più. Ed è per questo, lo ribadisco anche in questa sede, che ritengo che con le sue parole l’Onorevole abbia screditato l’operato e l’impegno non tanto della Giunta Comunale quanto dell’intera città. Il fatto più grave, in ogni caso, è che un rappresentante leccese al parlamento nazionale parli di una percentuale di differenziata a Lecce del 65%. Ma forse il caro onorevole grillino non riesce ad assimilare il fatto che la raccolta differenziata attualmente si applica su un solo quartiere della città con un progetto sperimentale pilota. E forse, ancora, lo stesso deputato non riesce a comprendere che il 65% sarebbe stato, in ogni caso, tecnicamente impossibile da raggiungere senza la disponibilità di un impianto di compostaggio che si sarebbe potuto costruire solo se la Regione Puglia avesse previsto per tempo i criteri e i finanziamenti per la sua realizzazione”.

L’assessore, infine, riferisce che: “E’ possibile che Diego De Lorenzis non abbia mai saputo che l’appalto per l’avvio del progetto integrato di raccolta differenziata estesa su tutto il territorio comunale è stato bloccato dal tribunale amministrativo diversi anni fa’ per via di ricorsi presentati dalle ditte escluse e che tale procedimento ha letteralmente congelato l’aggiudicazione della gara fino ad oggi? L’On. De Lorenzis ha chiesto le mie dimissioni sulla base di congetture derivanti probabilmente da un suo “sentito dire”, senza andare a verificare la reale situazione. Io, dal mio canto, non mi sento di rispondere chiedendo le sue dimissioni. Aspetterò semplicemente che anche lui abbia la possibilità di vivere un vero confronto elettorale, una vera campagna in cui, chiedendo realmente il voto ai cittadini, si può comprendere il peso delle responsabilità che si assumono nei confronti delle persone con il conseguente mandato politico”.



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