I treni fermati torneranno a correre, ma non quelli per il capo di Leuca. L’indignazione è bipartisan

Pendolari e studenti del capo di Leuca non potranno viaggiare sui treni delle Ferrovie Sud Est. I treni fermati in officina dagli ispettori dell’Ustif torneranno a correre quasi regolarmente, ma non quelli che collegano Lecce al basso Salento.

Che i trasporti siano un po’ il tallone d’Achille del Salento è cosa ormai risaputa, ma che addirittura una parte del territorio resti isolata è impensabile nel 2016. È quanto accaduto al Capo di Leuca che forse più di tutti sta pagando il prezzo del caos scoppiato nei giorni scorsi quando a “sorpresa” il Ministero dei Trasporti ha ordinato il ritiro immediato di tutti i treni Atr 220.  I pendolari, infatti, hanno scoperto la novità soltanto sulle banchine delle stazioni: non un avviso da parte di Ferrovie Sud Est, nemmeno un cartello che spiegasse il perché erano state soppresse moltissime corse. Lo stop, invece, era stato ordinato dagli ispettori dell’Ustif per motivi di sicurezza. Inutile raccontare il malcontento dei pendolari che hanno dovuto fare i conti, tra le altre cose, anche con il maltempo di questi giorni che ha reso impossibile qualunque spostamento ‘alternativo’.
  
Poi l’annuncio: «Grazie a controlli, ulteriori verifiche e interventi effettuati nel corso delle ultime 48 ore –  è scritto nella nota diffusa da Fse – da lunedì 12 settembre la circolazione ferroviaria ordinaria sarà pressoché ripristinata. Pertanto tutte le corse saranno effettuate come da orario generale di servizio e senza l’intervento dei servizi sostitutivi su gomma ad eccezione di alcune corse nell’area leccese». Insomma, i treni fermati in officina torneranno a correre già da oggi ma non quelli che collegano Lecce al Capo di Leuca. E non ci saranno nemmeno i bus sostitutivi, che in questi giorni si sono rivelati insufficienti per tamponare l’emergenza.  
  
«Abbiamo finalmente conferma di quanto già sapevamo: in Puglia esistono non solo cittadini di serie ‘a’ e ‘b’, ma anche di serie ‘c’. Il Sud della nostra Regione riceve già un pessimo servizio sul fronte dei trasporti, ma ora al danno della sospensione delle corse, si aggiunge anche la beffa del Capo di Leuca completamente isolato»  commenta il presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, Andrea Caroppo che sottolinea come a farne le spese siano sempre e solo i salentini, quelli a suo dire considerati di serie B e i residenti del capo di Leuca, considerati addirittura di serie C «Tutto ciò è intollerabile –conclude Caroppo- ed il servizio va immediatamente ripristinato perché, da Capo di Leuca a Foggia, tutti i pugliesi pagano le tasse e non si può più accettare un trattamento tanto indecoroso».

Inaccettabile quanto accaduto al capo di Leuca anche per Saverio Congedo, consigliere regionale dei Conservatori e riformisti: «Fra strade statali da realizzare e treni che vengono soppressi, il Capo di Leuca se la passa davvero male – si legge nella nota di Congedo secondo cui «è un fatto intollerabile che il sud della regione resti isolato, tanto più se ciò avviene in periodi chiave della stagione turistica. I treni fermati riprenderanno le loro tratte quotidiane, ma non per il sud Salento, il che significa relegare un intero territorio verso una periferia sociale ed economica».
 

«È acclarato – conclude il consigliere di Cor – che esiste una Puglia due velocità, in tutti i sensi, e nonostante gli sforzi degli imprenditori e le esigenze dei cittadini ci troviamo di fronte ai soliti imperdonabili ritardi».
  
A notare che la Puglia viaggia a due velocità è anche il consigliere regionale Ernesto Abaterusso «L’ultima decisione assunta dalle Ferrovie Sud-Est di non far ripartire le corse per il basso Salento e di non rimpiazzarle neanche con i bus sostitutivi – si legge nella nota – è un provvedimento che sa di ennesima insensata decisione per un territorio che sconta un’antica carenza infrastrutturale, già costretto all’isolamento da una rete ferroviaria non elettrificata, oltre che dal mancato adeguamento della Strada Statale 275». Insomma, per il consigliere del Partito Democratico si tratta di una scelta che non solo ingigantisce l’emarginazione, ma rischia di avere serie ripercussioni sull’economia del territorio.  
  
«Auspico – conclude – una ferma e immediata presa di posizione da parte delle autorità competenti che serva non solo a scongiurare nuovi tagli, ma anche ad ottenere l’assunzione, da parte delle FSE, di impegni certi e temporalmente definiti sul ripristino delle corse ferroviarie per impedire che i cittadini e i pendolari del Capo di Leuca vengano isolati dal resto della provincia e della Puglia».



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