Iacp addio, ora ci sono le Arca. Mazzei «al loro posto un carrozzone per 120 nomine»

Il Consiglio regionale della Puglia ha approvato la legge per il riordino delle funzioni amministrative in materia di edilizia residenziale pubblica e sociale e la riforma degli enti regionali operanti nel settore. Mazzei «120 nomine e passa che costano quasi un milione e 300mila euro alla collettività»

Con una nuova Legge Regionale gli enti regionali per la casa denominati IACP, sono stati trasformati in un’unica Agenzia Regionale per la Casa e l’Abitare, la cosiddetta Arca. Mazzei «mai nome fu più esplicativo… un’autentica “Arca di Noè” che comporterà la nomina di ben 120 persone ed un mancato risparmio di un milione e 260mila euro».

Addio  Iacp (istituti autonomi per le case popolari), benvenute Arca,  Agenzie regionali per la casa e l’abitare. Cinque in tutto: Arca Puglia centrale, Arca Nord Salento, Arca Jonica, Arca Capitanata, Arca Sud Salento. In ugual numero rispetto ai predecessori e con uguale copertura territoriale, le “nuove Arca” dovranno gestire il patrimonio immobiliare, progettare e realizzare nuovi interventi edilizi e potranno partecipare, eventualmente, a fondi immobiliari (anche mediante il conferimento di beni mobili e immobili). Una novità di rilievo, dunque, quella introdotta dalla legge per il riordino delle funzioni amministrative in materia di edilizia residenziale pubblica e sociale e la riforma degli enti regionali operanti nel settore, approvata dal Consiglio regionale della Puglia. La guida di ciascuna Arca sarà affidata ad un amministratore unico, nominato per 5 anni, rinnovabili una  sola volta, dopo delibera della giunta regionale. A sua volta, l’amministratore unico nominerà il direttore tra i dirigenti apicali dell’Agenzia o in mancanza di professionalità interne attraverso selezione pubblica.

Ogni agenzia sarà  dotata del collegio dei sindaci, i cui componenti sono sorteggiati da un elenco predisposto ad hoc. Prevista, infine, una commissione per la gestione stralcio degli Iacp dissestati, che sarà istituita dalla giunta regionale con il compito di predisporre un piano di risanamento, e un Centro regionale di servizio per le Agenzie, al fine di uniformare le procedure e conseguire risparmi nella gestione dei servizi.

A garanzia di un rapporto corretto e trasparente con i cittadini, ogni Agenzia adotterà una Carta dei servizi e redigerà il Bilancio sociale per illustrare gli obiettivi sociali perseguiti e i risultati raggiunti. Per assicurare la partecipazione degli utenti e dei loro rappresentanti sarà costituita inoltre una Commissione inquilinato con il compito di esprimere pareri e proposte sulle modalità di gestione del patrimonio edilizio.

«Ormai è fatta! Con una nuova Legge Regionale gli enti regionali per la casa denominati IACP, sono stati trasformati in un’unica Agenzia Regionale per la Casa e l’Abitare, la cosiddetta Arca. Mai nome fu più esplicativo… un’autentica “Arca di Noè” che comporterà la nomina di ben 120 persone ed un mancato risparmio di un milione e 260mila euro». Commenta così, la notizia il consigliere regionale Luigi Mazzei.
«La Legge di cui parliamo è quella di riordino delle funzioni amministrative in materia di edilizia residenziale pubblica e sociale e riforma degli enti regionali operanti nel settore. Con questa riforma, costosissima per i pugliesi, nasce, così, l’Agenzia per la Casa e l’Abitare, enti regionali di diritto pubblico non economici, dotati di autonomia organizzativa, patrimoniale, finanziaria, contabile e tecnica. Le agenzie – continua Mazzei- svolgeranno le funzioni tecnico-amministrative relative all’edilizia residenziale pubblica e sociale e subentreranno nei rapporti giuridici, attivi e passivi, già facenti capo agli IACP. Un carrozzone di nomine, insomma: 5 amministratori unici, 5 direttori di agenzia, 15 sindaci (3 per ciascuna delle 5 Arca), 15 componenti Oiv, 5 strutture tecniche permanenti di supporto Oiv con un numero imprecisato di dipendenti, 5 strutture per il Centro Regionale di Servizio per le agenzie, 5 commissioni inquilinato di 16 componenti ciascuna, 5 uffici stralcio.  Insomma, 120 nomine e passa che costano quasi un milione e 300mila euro alla collettività».

«A nulla – conclude il consigliere regionale- è servita la proposta di emendamento del Gruppo di Forza Italia che chiedeva di andare verso un unico amministratore regionale. Capiamo tutto, anche che siamo in clima elettorale, ma che mentre tutti gli altri enti spingono l’acceleratore verso il risparmio economico e strutture provinciali vengono addirittura chiuse, non è immaginabile che qui si assista alla moltiplicazione degli incarichi, dei pani e dei pesci… ma ormai, qui, in Via Capruzzi, abbiamo anche smesso di meravigliarci».



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