Dopo lo scandalo dei due euro di ticket per le prenotazioni al Cup presso le farmacie pugliesi, oggi la sanità regionale scrive un’altra pagina nera, almeno secondo il grido d’allarme lanciato dal consigliere di Forza Italia, Giammarco Surico che prende carta e penna per 'denunciare' un fatto che appare a tutti essere grave, molto grave. Sembra, infatti, che tutte quelle prestazioni sanitarie che, fino a ieri, venivano erogate in regime di «day hospital» in un futuro non troppo lontano saranno passate in «day service», con la conseguente introduzione di un ticket di 47 euro.
Peccato che tra le 109 prestazioni sanitarie in oggetto ci sia l’ernia inguinale, il distacco di retina e persino la chemioterapia la più brutta delle battaglie che deve combattere chi ha intrapreso la guerra contro il cancro, il cosiddetto male incurabile. 47euro che fanno gridare allo scandalo il consigliere Surico che, in un comunicato stampa, non solo accende i riflettori sulla vicenda ma promette fin da subito di dare battaglia per difendere i diritti di chi soffre.
«La Giunta Regionale – scrive il consigliere di FI – introduce un nuovo balzello di ben 47 euro a carico dei pugliesi più in difficoltà e interessati anche da patologie gravi. Con delibera di Giunta del 18/06/2014 n.1202 sui Service sono state modificate circa 109 prestazioni da ricovero, facendole diventare erogabili in “day service”: ciò vuol dire che le prestazioni prima erogabili in regime di ricovero, e quindi senza necessità di pagamento di ticket, oggi sono erogabili esclusivamente in day service, con l’obbligo di pagare un ticket di 47 euro. Evidentemente, sono impazziti! Parliamo, infatti, di prestazioni come la chemioterapia, l’ernia inguinale e il distacco di retina, per citarne solo alcune. Non solo, quindi, i pazienti hanno aspettato per il ricovero per ricevere le cure e questo è saltato perché non più previsto, ma sono costretti anche a pagare 47 euro di ticket prima non dovuto».
Stessa indignazione arriva anche da un altro consigliere regionale di Fi, Luigi Mazzei «La storia vergognosa di un ticket sanitario di 47 euro, che dovranno sborsare i cittadini che si recano in ospedale per affrontare una seduta di chemioterapia, non solo non si può sentire, ma non si può nemmeno pensare. Ormai ne sentiamo una al giorno – commenta il consigliere regionale che si dice pronto, se serve, anche ad occupare il Consiglio Regionale – storie di ordinaria malasanità al limite della decenza e della moralità».
«Come si può pensare – prosegue Mazzei – che una persona che si reca in ospedale per combattere una battaglia contro il male che viene definito incurabile, debba essere vessata anche dal pagamento di un balzello che si rivela una vera e propria tassa sulla salute? Peggio: una tassa sulla malattia! Il tutto con il solo intento di fare cassa»