L’ombra del licenziamento, la mancanza di certezze, un futuro difficile da poter immaginare senza risposte “concrete” da chi è predisposto a darle. E poi la situazione di “limbo” in cui vivono le Province all’indomani del Decreto Delrio, che non permette ancora di sapere su quali ambiti poter intervenire e come agire.
Sono questi i motivi che hanno spinto otto lavoratori dell’azienda Axa, impegnati da 14 anni nel servizio di smaltimento e bonifica strade provinciali, ad occupare spontaneamente ed in modo pacifico una sala di Palazzo Adorno.
La decisione è stata presa al termine della riunione che si è tenuta questa mattina con i lavoratori e il sindacato di categoria Funzione Pubblica Cgil. Ad incontro concluso quello che è emerso è l’impossibilità da parte dell’Ente Provincia di prorogare ulteriormente il servizio. Ragioni economiche, questa la motivazione che è stata addotta.
I lavoratori però non ci stanno a vivere questa situazione di incertezza «Il contratto scadeva il 30 giugno –spiega un dipendente – e non c’erano fondi per rinnovarlo. Poi è stato prorogato per 3 mesi. Oggi, di nuovo, ci fanno sapere che non ci sono fondi. Mentre Regione e Provincia si passano la palla, noi stiamo a guardare».
Paolo Taurino, della Fp Cgil aggiunge «siamo rimasti insoddisfatti dall’incontro. Quello che stanno vivendo i lavoratori è un momento di momento di shock, per questo al loro fianco porteremo avanti la protesta occupando la sala della sede provinciale. Se necessario resteremo qui anche di notte».
Quel che chiedono, in fondo, sono “solo” delle risposte certe sul loro futuro. Soprattutto se la strada più probabile, al momento, sembra essere quella del licenziamento. Che ne sarà dei lavoratori che da domani non avranno nessuna prospettiva e delle loro famiglie?
«Il nostro futuro sarà il licenziamento?» Otto lavoratori Axa occupano per protesta una sala di Palazzo Adorno
Otto lavoratori dell’azienda Axa, che si occupa della raccolta dei rifiuti nella città di Lecce, hanno deciso di occupare una sala di Palazzo Adorno fino a quando non otterranno delle risposte concrete sul loro futuro. L’ombra del licenziamento è sempre più concreta