«Si dia presto l’autorizzazione a procedere all’utilizzo delle intercettazioni del senatore leghista Roberto Marti, indagato per presunto voto di scambio. Resto in attesa di una risposta, i cittadini meritano chiarezza e trasparenza, anzi la pretendono, soprattutto da chi li rappresenta nelle Istituzioni!».
Ritorna nuovamente all’ordine del giorno la vicenda delle intercettazioni telefoniche riguardanti il senatore leccese della Lega Roberto Marti, l’utilizzo delle quali è stato chiesto al Senato della Repubblica dal Giudice del Tribunale di Lecce Roberto Gallo. Ma ancora ad oggi l’autorizzazione per l’utilizzo di quelle intercettazioni non è stata autorizzata dai senatori che non si sono ancora espressi malgrado l’urgenza sottolineata dai magistrati salentini.
Sul tema interviene con un lungo post su Facebook, il parlamentare del M5S Leonardo Donno che chiede ai colleghi un intervento immediato per sbloccare la situazione e consentire ai magistrati di svolgere le loro indagini:
«Dopo le nostre pressioni, abbiamo ricevuto conferme che la richiesta sarà incardinata nella prossima seduta. Un passo avanti importante, per una vicenda che si sta trascinando avanti da troppo tempo!! Ma da cosa nasce questa richiesta del Tribunale di Lecce? Beh, dovete sapere che Marti è coinvolto in un’inchiesta avviata dalla Procura leccese per presunto voto di scambio. I fatti contestati risalgono al periodo in cui era deputato. Oggi il Senatore Marti è chiamato a rispondere delle accuse di abuso di ufficio, falso ideologico aggravato e tentato peculato, in concorso con altri imputati. L’inchiesta della Procura che lo coinvolge ha preso il via dalla sospetta assegnazione, ad un elemento di spicco della Sacra Corona Unita, di un immobile confiscato alle organizzazioni mafiose salentine. Inoltre, da queste intercettazioni si evincerebbe un quadro più chiaro del legame tra questa assegnazione sospetta e altre assegnazioni dubbie di alloggi popolari. Ebbene, a distanza di 2 anni dall’apertura del fascicolo di inchiesta ancora non è dato sapere se il Senatore sia coinvolto direttamente nelle accuse oggetto di inchiesta. Adesso che il gip ha inviato una nuova richiesta a procedere, spero che questa lunga fase di stallo abbia fine. Che grado di coinvolgimento ha Marti nella vicenda? Può chiarire ciò che è accaduto? Cosa contengono quelle intercettazioni di così grave?».
Donno tiene a puntualizzare che la sua battaglia nasce dall’importanza sociale del tema legato all’assegnazione delle case popolari, in un momento in cui la crescente povertà sociale rende ancor più necessaria la trasparenza nella gestione degli alloggi, visto che molto spesso le occupazioni abusive hanno dimostrato il legame tra malavita e corruzione.
«Quello delle case popolari è un tema che ho particolarmente a cuore: sulle occupazioni abusive nel leccese, ho acceso un faro l’anno scorso dopo anni di colpevoli silenzi e menefreghismo e intendo andare avanti finché non verrà fatta giustizia!! Non mi fermerò e a breve ci saranno novità importanti!».