Istruzione, retromarcia sui professori: non restituiranno i soldi

Fumata bianca dalla riunione a Palazzo Chigi. La parlamentare del Pd, Teresa Bellanova, non ritira l’interrogazione che aveva lanciato sulla vicenda al governo e dichiara: ‘la scuola deve essere sostenuta e rilanciata’.

"Gli insegnanti non dovranno restituire i 150 euro percepiti nel 2013 derivanti dalla questione del blocco degli scatti. Lo si è deciso nel corso di una riunione a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, Enrico Letta, il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, e il ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza". Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi.

Poco prima che il Governo annunciasse la marcia indietro sulla restituzione degli scatti stipendiali, la parlamentare salentina pd e componente dell’Ufficio di Presidenza alla Camera con delega al Dipartimento scuola, Teresa Bellanova, aveva deciso di lanciare un’interrogazione al governo che, in seguito, ha deciso, ugualmente, di non ritirare. Il motivo è semplice ed è racchiuso proprio nel testo, rivolto al Ministro dell’Economia e delle Finanze, e al Ministro della Scuola e dell’Università, e suona pressappoco così: non si può annunciare di voler legare il rilancio del paese alla formazione e alla cultura, e poi colpire proprio i docenti e la scuola.

“In queste ore”, sottolinea la parlamentare nell’interrogazione, “si è diffuso molto malcontento nella categoria degli insegnati italiani, dopo aver letto diversi articoli circa la restituzione degli scatti stipendiali per il 2013. Fortemente critiche in merito a questa misura sono anche le Organizzazioni di categoria, dopo la  nota n. 157 del 27.12.2013 con cui il MEF chiede a circa 300mila insegnanti la restituzione degli scatti stipendiali già percepiti nel 2013 "con recupero – recita la nota del ministero dell’Economia – a decorrere dalla mensilità di gennaio 2014 con rate mensili di 150 euro lorde fino a concorrenza del debito".

Decisione non condivisibile, commenta Teresa Bellanova, dal momento che “in questi anni la scuola italiana è stata oggetto di notevoli tagli. Dalla scuola, infatti, attraverso diverse misure, è arrivato un contributo sostanzioso al risanamento dei conti pubblici, mentre i docenti del nostro paese, come sottolineano numerosi studi, nonostante l’aumento dei carichi di lavoro, rimangono tra i meno retribuiti d’Europa”.

“Dinanzi a questi lavoratori”, ricorda al Governo la parlamentare, “abbiamo assunto l’impegno di restituire quella centralità a scuola e formazione che per troppo tempo è stata disattesa e negata, e questo si può raggiungere se in primo luogo si restituisce dignità lavorativa agli operatori della scuola”. E per questo, diviene urgente e opportuno “sospendere la procedura di recupero degli scatti stipendiali per il 2013 evitando in tal modo una ingiusta, ingiustificabile ed ulteriore penalizzazione a carico di questi lavoratori”.

“Ho appreso in queste ore”, dichiara a margine Teresa Bellanova, “della decisione del Governo. Sono contenta che si sia deciso di rivedere quella che era una scelta fortemente penalizzante nei confronti di una categoria di lavoratori alla quale nel corso degli ultimi anni è stato già chiesto tanto.  Se veramente vogliamo immaginare un futuro per questo paese è anche dalla scuola che dobbiamo ripartire, sostenendola e motivandola, incoraggiando i docenti. Una scuola di qualità per un sistema-paese che vuole competere per davvero”.



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