La Puglia non finisce a Bari, ma non serve un Frecciarossa per accorgersi del Salento

Non poteva che sollevare un polverone la decisione di Trenitalia di attivare due treni Frecciarossa che collegheranno il capoluogo lombardo con quello pugliese, escludendo di fatto il Salento. Pankiewicz ‘cittadini di serie B’. Abaterusso ‘Inaccettabile’.

Evidentemente l’eco che il Salento ha avuto questa estate, più delle precedenti con il suo milione tondo tondo di turisti che hanno scelto di trascorrere qui e non altrove le vacanze solo nella settimana di ferragosto, non è bastato a ‘convincere’ chi di dovere a puntare su un lembo di terra. E questa volta non si tratta del solito campanilismo in cui, anche in buona fede, a volte si incappa, ma un vero e proprio dato di fatto.
 
Dal 20 settembre, infatti, la Puglia e la Lombardia saranno più vicine, molto più vicine, grazie a due convogli Frecciarossa, i treni ad alta velocità che in poco più di sei ore permetteranno ai viaggatori di spostarsi tra i due capoluoghi.  Il nuovo collegamento che era stato inizialmente programmato da Trenitalia per dicembre, partirà addirittura con qualche mese in anticipo. Ed è qui che finisce la gioia e inizia lo sdegno. L’ultima fermata prevista è alla stazione centrale di Bari. E il Salento? Escluso, tagliato fuori, come se sulla cartina geografica non esistesse.
 
Era inevitabile che questa “differenza di trattamento” sollevasse un polverone. Le reazioni di sdegno dei politici locali, non si sono fatte attendere.
«Vorrei ricordare, per chi non lo sapesse, che l’Italia non si ferma a Bari. Dopo il capoluogo pugliese, infatti, ci sono ben altri 200 km da percorrere per arrivare fino al Capo di Leuca – afferma in una nota il consigliere regionale del Pd, Ernesto Abaterusso che ha commentato la scelta di Trenitalia di ‘sfavorire’ e marginalizzare ancora una volta il Salento già abbastanza penalizzato dai continui tagli alle infrastrutture – Il nostro è un territorio amato, dalla forte vocazione turistica, con città e spiagge che ogni anno si confermano mete preferite per i visitatori italiani e stranieri. Ecco perché tutti i nostri sforzi devono andare in un’unica direzione: far sì che sia più accessibile e facilmente raggiungibile. Non farlo significherebbe vanificare tutti gli sforzi fatti fino ad ora in termini d’investimento sul territorio e sul turismo e non possiamo accettarlo».
 
Parla di beffa invece Paolo Pagliaro, dell'Ufficio di Presidenza di Forza Italia che punta il dito su  quello che non è stato fatto ritenendo addossando la colpa della scelta di Trenitalia e dunque dell’isolamento del salento a chi avrebbe dovuto rappresentare e difendere i suoi interessi.  Troppo semplice, per il presidente del Movimento Regione Salento, parlare ora attraverso comunicati stampa «Si leggono appelli di parlamentari Salentini, sindaci e altre cariche istituzionali per prolungare la Frecciarossa fino a Lecce. Sono lacrime di coccodrillo di chi avrebbe potuto far sentire la voce del nostro territorio nelle sedi e nei momenti opportuni, ma che ha preferito, invece, esprimere il suo dissenso ex post a botte di comunicati stampa».
 
«I politici possono abbaiare alla luna quanto vogliono senza risultato, se non quello  di aver umiliato ancora una volta il Popolo Salentino. Ci vuole una grande mobilitazione per chiedere che il capolinea sia a Lecce. Altrimenti -conclude Pagliaro- prenderemo atto che si continua imperterriti a predicare bene e razzolare malissimo».
 
Anche Wojtek Pankiewicz, presidente di  Valori e Rinnovamento è dello stesso avviso. «Dove sono i rappresentanti delle istituzioni del Salento? Dove sono i politici di destra, centro e sinistra. Riscaldano solo poltrone e percepiscono succulente indennità? Sono felici di pesare meno del due di briscola?» si legge nel comunicato stampa che porta la sua firma dove consiglia anche ai giornalisti locali di «non pubblicare gli sterili sfoghi dei politici locali, ma solo le iniziative concrete per salvaguardare i diritti del Salento»
 
«Lecce ha già subito tagli ingiustificati di quantità e qualità di treni e adesso sembra davvero una beffa quella di poter arrivare a Bari a bordo di un Frecciarossa dovendo poi cambiare treno, e prenderne uno più lento – commenta Rocco Palese vicepresidente della Commissione Bilancio della Camera.  –  Così come non è possibile che il Governo continui ad annunciare una volta a settimana di aver sbloccato fondi e cantieri sull'Alta Capacità Bari – Napoli, salvo poi continuare a leggere dati che registrano ritardi clamorosi. Ricordiamo anche al Governo Renzi, che con il nostro Governo era stato assunto l'impegno di portare anche questa linea fino a Lecce, ipotesi di cui non si sente neanche più parlare. Riteniamo che il Presidente del Consiglio debba dare risposte chiare al Sud, alla Puglia e al Salento già a partire dal discorso che terrà per inaugurare la Fiera del Levante. I dati del turismo di quest'anno dimostrano che Puglia e Salento meritano, e si sono guadagnati, tutta l'attenzione possibile».
 
Anche il coordinamento provinciale dell’Udc si dice letteralmente esterrefatto dalla scelta «non è dunque bastato il boom turistico a far comprendere che il Salento ha gli stessi diritti del Foggiano e del Barese? Per quanti anni dobbiamo scontare la sfortuna di essere collocati nel tacco d'Italia? Da oggi  – si legge nella nota – inizieremo un a battaglia di giustizia e coerenza insieme agli operatori turistici ed a tutti coloro che nelle istituzioni vorranno sostenere questa nostra legittima richiesta; andremo nelle strade e nelle piazze dei nostri comuni a sensibilizzare l'opinione pubblica su questa ingiustizia e ci rivolgeremo a chiunque nelle istituzioni, a partire dal nostro Assessore Toto Negro al Ministro Galletti, ai quali chiederemo di farsi promotori con il Presidente Emiliano e con il Primo Ministro Renzi di questa richiesta. Lo dobbiamo, anche al 6% dell'elettorato che alle ultime elezioni ha creduto, ancora una volta, in noi». 



In questo articolo: