Tempesta perfetta sul reparto di cardiochirurgia del Vito Fazzi. ‘Via le ombre da un reparto d’eccellenza’

Prima i dati negativi divulgati dall’Agenas sugli esiti degli interventi chiruirgici nel 2015, poi l’inchiesta della Procura sulla nomina del nuovo direttore del Reparto di cardiochirurgia. Pericolose ombre sul Vito Fazzi di Lecce su cui occore fare chiarezza.

Una vera e propria tempesta sta gettando scompiglio nel reparto di Cardiochirurgia del Vito Fazzi di Lecce. Prima la vicenda dei dati – risultati poi sbagliati – diffusi dall’Agenas sugli esiti degli interventi 2015 e che hanno gettato inevitabilmente ombre sul reparto e sui professionisti che vi operano, poi oggi la notizia dell’ispezione degli uomini della Guardia di Finanza a seguito di un fascicolo aperto presso la Procura della Repubblica di Lecce a seguito di un esposto che pone dubbi sul concorso per la nomina a Primario del reparto stesso. Insomma, un brutto momento per l’intera struttura ospedaliera leccese.
 
Per ciò che riguarda la rilevazione condotta da Agenas, il rischio era quello di innescare un meccanismo a catena pericoloso, gettando ombre su un reparto definito dai più "di eccellenza del nostro sistema sanitario" e soprattutto ingenerare un clima di sfiducia tra le popolazioni. Sul caso è intervenuto l’on. Salvatore Capone che ha precisato: “le dichiarazioni rese dalla stessa Agenzia sulla indisponibilità a livello nazionale di codici di procedura che permettano la distinzione tra interventi chirurgici differenti nello stesso reparto non è tranquillizzante, e apre ovviamente non poche domande sull’attendibilità più in generale dei dati che l’Agenzia mette a nostra disposizione per valutare le performances dei sistemi sanitari territoriali e del sistema sanitario nazionale”.
 
Così il parlamentare del PD, nell’annunciare un’interrogazione su quanto emerso oggi circa i dati sulle performances del reparto di Cardiochirurgia del Vito Fazzi di Lecce presenti nel Programma Nazionale Esiti 2015 curato dall’Agenzia nazionale per i Servizi sanitari regionali, ha dichiarato “E’ singolare che l’errore sia stato individuato solo perché nel reparto di Cardiochirurgia è evidentemente attivo un sistema di gestione interna dei dati clinici, dunque di monitoraggio costante del lavoro e, di fatto, di autovalutazione. Per questo l’interrogazione chiede al Ministro se tali errori si siano verificati, per quanto risulta al Ministero, anche in altri casi e se in ogni caso non sia a questo punto necessario interloquire con l’Agenzia al riguardo”.
 
Ad intervenire anche il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia in Regione Puglia, Andrea CaroppoTutto getta discredito su quello che è unanimente considerato, da anni, uno dei reparti di eccellenza di Puglia, che ogni anno opera oltre 500 pazienti gravi, molti dei quali arrivano da fuori provincia, consegnando alle statistiche parametri di mortalità ben al di sotto della media nazionale e rendendosi protagonista di interventi complicatissimi e ben riusciti che gli hanno dato lustro ben oltre i confini regionali. Per questo e per non ingenerare inutile insicurezza nei cittadini – prosegue Caroppo – trovo inaccettabile che, prima, nessuno si sia schierato completamente e pubblicamente a difesa di un reparto e di uomini ingiustamente infangati e, oggi, non si riesca a gestire con limpidezza e senza lasciare adito a dubbi e contenziosi la procedura per la nomina del primario di quel reparto. Cambiano presidenti di Regione e manager ma la sanità pugliese continua ad abbandonare e penalizzare i suoi talenti anziché tutelarli, valorizzarli e promuoverli”.
 
Intanto, riguardo alle indagini della Procura sulla validità della nomina del neo Primario del reparto messo sotto esame, c’è da attendere. Al momento, gli atti sono sotto sequestro per le adeguate verifiche.



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