Le Forze di Polizia ed i Vigili del Fuoco in piazza contro il governo

Dalla Prefettura del capoluogo pugliese a Palazzo Chigi. Polizia e Vigili alzano la voce e manifestano contro la legge di stabilità che, a detta dei sindacati di settore, non garantisce loro la giusta dignità professionale.

Prima davanti alla Prefettura poi dritti a Roma per raggiungere Palazzo Chigi. Il maltempo, che si sta abbattendo nella giornata odierna, non ha fermato Forze di Polizia e Vigili del Fuoco leccesi che si sono ritrovati in Via XXV luglio per far sentire la propria voce contro il governo ed il suo disegno di legge di stabilità. Ma la protesta non riguarda solo la frangia leccese della categoria ma quella di tutta Italia.

È stata la Fns (Federazione Nazionale della Sicurezza), infatti, a indurre lo sciopero generale per oggi 19 novembre e a dare l’altolà al governo. Dalle 15.30 alle 17.30, quindi, la manifestazione raggiungerà il Parlamento. Il presidio si terrà soprattutto per la difesa della dignità professionale e della specificità funzionale degli operatori del settore e per la difesa del diritto dei cittadini ad avere una sicurezza ed un soccorso pubblico efficiente e qualificato, all'altezza di un Paese civile.

Le organizzazioni sindacali della Polizia di Stato: Siulp – Sap – Siap – Silp Cgil – Ugl Polizia di Stato – Coisp – Uil Polizia di Stato – Consap – Associazione Nazionale Funzionari di Polizia. della Polizia Penitenziaria: Sappe, Osapp, Sinappe, F.n.s./Cisl, Uil P.A., Ugl del Corpo Forestale dello Stato: Sapaf, Ugl, F.n.s./Cisl., Uil P.A. Forestali, Dirfor – S.n.f. dei Vigili del Fuoco: F.n.s/Cisl – Uil/VVF – Conapo – Confsal/VVF – Ugl/VVF – Dirstat/ VVF.

Con questa giornata di protesta i Sindacati delle Forze di polizia e dei Vigili del Fuoco, denunciano le irresponsabili scelte che il Governo si appresta a far approvare con il disegno di Legge di Stabilità in discussione in Parlamento e che richiedono un tempestivo ed immediato intervento parlamentare di modifica.

Gli stessi Sindacati chiedono invece al Governo lo sblocco del "tetto salariale" che consenta il superamento dell'attuale normativa e dei suoi effetti dannosi ed iniqui per il personale con il recupero delle risorse economiche per consentire il pagamento degli assegni perequativi e delle progressioni automatiche (una-tantum); la revisione del modello di sicurezza e dei presidi di polizia e del soccorso pubblico sul territorio, che potrebbero comportare una riduzione della spesa ed una razionalizzazione nell'impiego delle risorse pubbliche oltre che una maggiore efficienza ed efficacia del servizio e più sicurezza per i cittadini; una legge delega per un riordino ordinamentale delle carriere del personale efficace e coerente con un nuovo modello di sicurezza e che valorizzi la professionalità dell'operatore di polizia e dei Vigili del Fuoco.

Peraltro i contenuti del disegno di legge di stabilità del Governo, smentiscono le dichiarazioni pubbliche e mediatiche rivolte ai cittadini sulla necessità di garantire maggior sicurezza del territorio e nel territorio.

La Cisl di Lecce dichiara: “Si tratta di una modello di comunicazione che può ben ascriversi alla categoria della ‘pubblicità ingannevole’ e che esprime una sostanziale indifferenza verso il diritto alla sicurezza dei cittadini e verso gli operatori del settore che in condizioni di crescente disagio e di paralisi funzionale per la mancanza di risorse, sono costretti quotidianamente nei posti di lavoro e negli Uffici ad attuare in diverse modalità e forme una vera e propria questua verso terzi o anticipando le risorse economiche per sostenere le spese necessarie per reperire materiale e strumenti che gli consentano di lavorare o per effettuare le missioni”.

I Sindacati, in rappresentanza degli operatori della sicurezza e del soccorso pubblico ritengono che: “la misura sia colma e che siamo ormai in prossimità del capolinea se non ci sarà un immediato e repentino cambio di direzione”.
  



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