Il Pd fa quadrato attorno a se e tira le somme di un 2014 che lo ha visto protagonista. In primo piano nelle scelte di un governo che a febbraio ha avuto la scossa dettata da Matteo Renzi, divenuto premier all’improvviso. A maggio, poi, grazie alle elezioni del Parlamento europeo, il Partito Democratico si è consolidato come partito di maggioranza in Italia. Due onorevoli salentini, Teresa Bellanova e Salvatore Capone hanno beneficiato di questi cambiamenti e sono divenuti parlamentari, ruolo che li ha permesso di dire la loro su molte delle scelte che il Governo ha fatto negli ultimi mesi.
Soprattutto sul tema del lavoro si è soffermata l’onorevole Bellanova nella conferenza con cui questa mattina, i due parlamentari salentini, hanno voluto salutare un 2014 impegnativo per dare il benvenuto ad un 2015 che si preannuncia scottante, ma che non deve spaventare nessuno, soprattutto – come da lei stessa dichiarato – chi ha voglia di fare, per cambiare questo Paese. È questo l’imperativo da cui parte il sottosegretario al Ministero del Lavoro che, in molte delle riforme attuate dal Governo, ha giocato un ruolo fondamentale, a volte addirittura decisionale. “Un anno difficile, ma anche molto intenso. Un anno che ci ha visto protagonisti e che ci può far dire con forza che siamo entrati in Parlamento non certo per fare tappezzeria, ma per dare il nostro grosso contributo”.
Ha esordito in questo modo nel suo intervento l’on.le Teresa Bellanova che poi è entrata nel merito delle riforme che l’hanno vista protagonista sul tema scottante del lavoro: “Tanto è stato fatto, ma tanto c’è ancora da fare, perché se nel nostro paese ci sono questi tassi così alti di disoccupazione, di giovani che credono di non avere un futuro e di donne senza prospettive, la colpa è di tutti e bisogna agire per cambiare lo stato delle cose. Non tollero chi (tra i nostri oppositori politici) ci dice “no” a prescindere o solo per ideologie politiche, perché questo non è più il momento di scherzare, ma di fare. Accettiamo proposte e consigli, ma non accettiamo i “no” senza ascoltare e senza dialogo. La cifra di questo governo è il cambiamento e il ritmo che ha imposto il Premier Matteo Renzi. La riforma del mercato del lavoro è una deleghe che mi compete e sono soddisfatta di quanto fin qui realizzato. Noi abbiamo tolto alibi a chi si è trincerato dietro l’articolo 18 per troppo tempo e abbiamo lanciato una sfida al capitalismo italiano, costruendo opportunità”.
Teresa Bellanova ha continuato il suo intervento, specificando alcuni punti cardine delle riforme: “Abbiamo dato opportunità e costruito nuovi diritti. La priorità che io avverto è che non si possono tenere per 15-20 anni lavoratori in cassa integrazione, ma bisogna cercare di riammetterli nel mercato del lavoro. Dal 1 gennaio partirà l’assegno contro la povertà perché vogliamo sperimentare una sorta di reddito di ultima istanza. Tutti coloro che vorranno assumere un lavoratore a tempo indeterminato, avranno la decontribuzione totale per tre anni. Demansionamento (un’azienda in crisi invece di licenziare un lavoratore lo depotenzia, togliendoli una mansione, un livello lavorativo) e Conciliazione (600 euro mensili a tutte le neo mamme che potranno utilizzare quella somma per pagare la retta dell’asilo nido o una baby sitter per il proprio neonato), sono due punti importantissimi da me stessa curati. La legge di stabilità investe 18 milioni di euro a sostegno delle imprese, quindi il 2015 deve essere l’anno della volta”.
Nel dare gli auguri e congedare i giornalisti presenti, il sottosegretario con delega al Lavoro ha voluto fare un appello a tutti: “Attenzione al linguaggio che si usa. Dal mio tavolo ogni giorno passano le vertenze più importanti e ricevo minacce di morte ad ogni ora del giorno. Dobbiamo cercare, quando si parla di lavoro soprattutto, di stemperare i toni perché i sarò sempre fedele ed in linea con i valori che hanno segnato la nostra esistenza”.
Anche l’on.le Salvatore Capone ha parlato degli ultimi dodici mesi: “Abbiamo svolto un lavoro parlamentare importante con riforme mirate e intelligenti per tornare a credere in un Paese che deve reagire alla crisi. Le riforme del Welfare, dello Sviluppo, della Buona Scuola, la Legge di Stabilità, la riforma del Terzo Settore: sono questi i temi che abbiamo portato dal Parlamento alle piazze, in giro tra la gente. Noi speriamo che il Pd continui a dimostrare questa grande forza per esprimere autorevolezza e solidarietà”.