Lecce 2017, Carlo Salvemini ha detto sì: ‘solo insieme possiamo vincere’. Il centrosinistra si rimette in corsa

Il centrosinistra leccese ha il suo candidato sindaco. Carlo Salvemini ha sciolto la riserva e ha annunciato di voler correre per diventare il sindaco della città. ‘Chiedo a tutti di correre accanto a me – ha spiegato – voglio un’onda viva di partecipazione’.

“Accetto la candidatura a sindaco di Lecce per il centrosinistra”. Lo urla, nel vero senso della parola, Carlo Salvemini che ha sciolto ogni sua riserva e ha deciso di mettersi in gioco in prima linea, da assoluto protagonista. Il centrosinistra adesso, finalmente, ha un suo candidato sindaco per il capoluogo barocco.
 
In una sala gremitissima dell’Open Space del Comune di Lecce il fondatore di ‘Lecce Bene Comune’ ha raccolto il guanto di sfida, dopo gli appelli, accorati, degli ultimi giorni. Il centrosinistra ha fatto una fatica tremenda a trovare la quadra sul suo nome. Poi la svolta.
 
“Che cosa mi si chiede? Di essere l’agnello sacrificale per un’area politica – si è chiesto Salvemini – o di puntare davvero alla vittoria? Sono stati giorni molti intensi, di riflessioni, di messaggi di stima, di tentennamenti e di coraggio. Ho usato testa e cuore in ogni momento: lo so, è una sfida difficile, che arriva in un percorso confuso, ma non posso deludere le attese che si sono create in queste settimane: accetto!”.
 
Un coro di entusiasmo si è levato dalla tanta gente presente, tutta a urlare un solo nome: “Carlo”. Scene d’altri tempi, certamente sconosciute agli altri candidati, qualcuno si è emozionato per davvero. “Per suggestione potevo scegliere luoghi decisamente più emotivi, come spesso accade. Ma io rivendico il fatto di conoscere ogni angolo di questa città: non li devo evocare. Per me, anzi, è stato un dovere comunicare la mia decisione qui, nel Palazzo di Città, ogni progetto passa da qui, ma ogni idea deve avere l’ambizione del governo”.
 
Parole mirate, che arrivano dritte alle corde emotive dei suoi sostenitori. “Dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere per Lecce e per farlo serve la vittoria. Io non ho accettato solo per senso di responsabilità – spiega ancora Salvemini – ma perché voglio vincere”.
 
Carlo Salvemini, che da tempo aveva annunciato la sua volontà di chiudere con la politica cittadina, ha spiegato nuovamente che un conto è correre ancora come consigliere, un altro è accettare la responsabilità di un’intera coalizione. “In questi anni non abbiamo fatto solo opposizione, ma abbiamo sempre coltivato l’ambizione di diventare protagonisti. Non c’è solo da sostituire un sindaco e una giunta, ma c’è la ferma volontà di cambiare politiche con nuove persone”.
 
Si alza, applaude, apre le braccia come se volesse abbracciare tutti, Salvemini, che però precisa: “Si vince solo se c’è un’onda viva di partecipazione e di impegno. Per questo vi chiedo candidatevi con me, accanto, perché non sarà solo io il responsabile di qualsiasi esito elettorale”.
 
Chiede partecipazione, allora, perché a sua detta se solo il 10% delle persone che lo hanno spinto a candidarsi volessero candidarsi si formerebbero tre liste civiche. “Queste sfide hanno un senso solo se si gioca di squadra. Non bastano solo le liste, forti, dei partiti, ma servono le liste dei cittadini perché il mestiere più bello è quello del cittadino”.
 
Nessun riferimento, però, alla portata della coalizione. Ci sarà il Partito Democratico, i movimenti civici, ma non è detto che sia l’Udc. Difficile ipotizzare primarie a questo punto, Salvemini oggi ha caricato la sua molla ed è partito. La palla ora torna a Totò Ruggeri che dovrà decidere se confermare l’asse con il PD anche a Lecce o se continuare a tirare in ballo il nome di Luigi Melica.
 
Vuole prendersi un fine settimana per ricaricare le pile il consigliere di Palazzo Carafa, poi da lunedì inizierà ufficialmente la campagna elettorale. “Si parlerà di programmi, certo, parleremo di qualità della vita, di voler combattere le disuguaglianze, di mobilità e di aspetto urbano, ma tutto deve passare dalla credibilità. Io ci metto tutta la passione che ho, facendo le cose sul serio, ma senza prenderci sul serio”. Poi la carica finale: “andiamo a vincere con il sorriso”.



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