“Legalizziamo! Days”. E’ questo il titolo della due giorni di raccolta firme in tutta Italia sulla legge di iniziativa popolare per la cannabis legale, iniziativa promossa dai Radicali italiani e dall'Associazione Luca Coscioni in collaborazione con le più importanti organizzazioni antiproibizioniste per avvicinarsi al traguardo delle 50 mila firme necessarie.
Tante le città nelle quali i cittadini hanno potuto contribuire alla causa e in Salento l’unica piazza propositiva è stata quella di Racale dove sono state raccolte circa un centinaio di firme in poco più di due ore.
Del resto, ci sono ancora giovani che si interessano e "usano" luoghi simbolo della vita cittadina per porre all'attenzione dell’opinione pubblica temi attuali. Secondo i sostenitori dell’iniziativa decenni di proibizionismo sulle sostanze stupefacenti non hanno fatto altro che aumentare la produzione, i traffici, i consumatori.
Le droghe illegali sono diventate il terzo business più redditizio al mondo, dopo il cibo e l’energia, interamente controllato da organizzazioni criminali tant’è che sul tema è intervenuta pure la Direzione Nazionale Antimafia denunciando “il totale fallimento dell’azione repressiva” e “la letterale impossibilità di aumentare gli sforzi per reprimere meglio e di più la diffusione dei cannabinoidi”.
A sostegno dell’azione parlamentare dell’intergruppo per la legalizzazione della cannabis, vi è una proposta di legge popolare che prevede, tra l’altro, le pratiche semplificate per la produzione commerciale, il più ampio accesso possibile alla cannabis terapeutica, l’allocazione delle entrate ad attività informative e sociali, una relazione annuale al Parlamento e la depenalizzazione totale dell’uso personale di tutte le sostanze proibite, nonché la liberazione dei detenuti per condotte non più penalmente sanzionabili. Prevista pure la libertà di auto-coltivazione individuale o associata in “cannabis social club”.
In tre si sono riuniti a sostegno della due giorni a Racale: TILT Salento, una Onlus nazionale che in questi anni ha portato avanti numerose battaglie contro l’opprimente precarizzazione del mondo del lavoro, portandola ad essere tra le promotrici del reddito minimo garantito, Possibile – il partito di Pippo Civati – e il Cannabis Social Club “LapianTiamo”.
Il progetto nasce dall’idea di due ragazzi pugliesi, Andrea Trisciuoglio e Lucia Spiri, entrambi affetti da Sclerosi Multipla e attualmente in cura con il Bedrocan (medicinale a base di infiorescenze di canapa) fornito gratuitamente dal Servizio Sanitario Regionale. Arrivare al Bedrocanè un vero e proprio calvario, una meta irraggiungibile per molti, quasi per tutti poiché le alternative sono rivolgersi al mercato nero o coltivare illegalmente la canapa in casa. Dalla prepotente urgenza delle persone malate, nasce nel 2013 l’Associazione LapianTiamo, il primo Cannabis Social Club d’Italia. Ad intervenire per il CSC sono Lucia e William che si dicono vicini “a chi ha intrapreso la battaglia per la legalizzazione della cannabis sia per uso terapeutico ma anche per uso personale, riconoscendo il diritto di utilizzo della cannabis e dei suoi derivati a qualunque essere umano”.
“Il tema della legalizzazione della cannabis– dichiara Manuel Martucci, portavoce del Comitato Possibile “Renata Fonte” – è un tema che ci sta molto a cuore, tant’è che viene anche riportato nel Patto Repubblicano che sancisce la nascita di questo nostro partito, nato da poco più di un anno. Anche in Parlamento l’On. Luca Pastorino, l’On. Giuseppe Civati e l’On. Beatrice Brignone hanno da sempre dimostrato il loro impegno in qualsiasi norma e attività legislativa che abbia l’obiettivo di regolamentazione l’uso delle droghe leggere”.
Sul sito della campagna Legalizziamo! sono disponibili tutte le informazioni sulla legge d’iniziativa popolare, il materiale e news. Le uniche cose non a disposizione degli utenti sono paura e pregiudizio.
di Mattia Chetta