Lizzanello, l’opposizione alza la voce: ‘Chiediamo le immediate dimissioni del sindaco e della maggioranza’

La dura presa di posizione dopo la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Lecce nei confronti dell’ assessore ai Lavori Pubblici e dell’ex dirigente del Settore Economico Finanziario

La richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Lecce nei confronti dell’ex sindaco e attuale assessore ai Lavori Pubblici e Urbanistica del comune di Lizzanello, Costantino Giovannico, oltre che per l’ex dirigente del Settore Economico Finanziario, Antonio Petrelli, con le accuse di abuso d’ufficio, falso ideologico in atto pubblico e truffa aggravata, come era prevedibile ha surriscaldato il clima politico della cittadina alle porte del capoluogo.

E i consiglieri di opposizione ci vanno giù duro chiedendo le immediate dimissioni del Sindaco, Fulvio Pedone. Per la minoranza l’Amministrazione avrebbe terminato il suo corso e dovrebbe prendere atto di quello che non esitano a definire il fallimento dell’esperienza amministrativa.

«Già un anno fa, all’inizio dell’inchiesta, fermo restando il garantismo dovuto in ogni vicenda giudiziaria – scrivono Andrea Mocavero, Angelo Leo, Antonio Parlangeli, Giampiero Marchello, Antonella Lezzi – esprimemmo delle valutazioni politiche, che rimangono ancora attuali e condivisibili. Noi pensiamo che per la gravità della vicenda e dei fatti contestati, lo stesso sindaco debba rassegnare immediate dimissioni, sia perché sapeva da tempo della richiesta di rinvio a giudizio del suo assessore all’Urbanistica e non ha provveduto all’immediato allontanamento dalla giunta, sia perché la sua maggioranza ormai non esiste più. Lo dimostra il suo garantismo a senso alternato (l’ex sindaco Giovannico è vittima inconsapevole quindi innocente, mentre l’ex dirigente è il solo colpevole di tutto) sa tanto di cinico opportunismo politico e di strenuo tentativo di salvare la sua amministrazione anche per allontanare le voci sempre più insistenti che la vicenda giudiziaria nasce dall’interno del palazzo. E’ ovvio inoltre, che per primo lo stesso assessore Giovannico per senso di responsabilità e di dovere nei confronti dei cittadini, dovrebbe lasciare immediatamente la carica ricoperta, finché i fatti contestati non saranno accertati, visto anche la delicatezza dell’inchiesta che riguarda fatti amministrativi avvenuti quando era sindaco. Anche perché non capiamo questa sua ostinazione a mantenere la carica di assessore pur non partecipando da tempo alle sedute di giunta per contrasti interni alla maggioranza, e soprattutto non capiamo l’ostinazione a sostenere una maggioranza che di fatto non esiste più».

L’opposizione non esita ad utilizzare parole forti definendo l’amministrazione come un gruppo di potere aggrappato alle poltrone, in cui l’unico collante – dicono i firmatari della nota – sarebbe quello dll’interesse all’approvazione del Piano Urbanistico Generale.

«Sono sotto ricatto gli uni dagli altri in una situazione traballante ed opaca che non è certamente uno spettacolo degno del nostro paese».

Toni accesi che faranno certamente da apripista alla risposta del Sindaco e della maggioranza, convinti, invece, di agire e di operare nell’esclusivo interesse dei cittadini.



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