Ex sindaco e dirigente di Lizzanello accusati di truffa e abuso d’ufficio, rischiano il processo

La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per l’allora sindaco Costantino Giovannico e per l’ex dirigente del Servizio economico-finanziario, Antonio Petrelli.

Rischiano di finire sotto processo, l’ex sindaco e l’ex dirigente del Comune di Lizzanello. Nei mesi scorsi, il sostituto procuratore Massimiliano Carducci ha chiesto il rinvio a giudizio per entrambi.

L’allora sindaco Costantino Giovannico, 65 anni e l’ex dirigente del Servizio economico-finanziario Antonio Petrelli, 70 anni, ora in pensione, rispondono delle accuse di abuso dufficio, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici e truffa aggravata per l’erogazione di fondi pubblici.

L’udienza era stata fissata per il 22 maggio scorso dinanzi al gup Sergio Tosi, ma è stata rinviata, a causa dell’emergenza da covid-19.

I due imputati sono assistiti dagli avvocati Silvia Petrelli e Francesco Marchello. I fatti risalgono al mese di giugno del 2014.

Sotto la lente di ingrandimento della Procura, è finita una presunta falsa richiesta di congedo ordinario/straordinario da parte dello stesso Petrelli, poiché su quel documento sarebbe riportato un falso timbro di protocollo del Comune di Lizzanello. Nonostante il rifiuto dell’allora sindaco Giovannico alla concessione delle ferie al dirigente capo della Ragioneria per «motivi di servizio». In seguito, attraverso una delibera, Petrelli avrebbe così maturato il diritto a vedersi retribuiti 53 giorni di ferie non godute. A quest’ultimo è stato quindi riconosciuto un importo pari a 12.589 euro. E sempre secondo l’accusa, in virtù di tale provvedimento sarebbe stato arrecato un «danno ingiusto» alle casse del Comune di Lizzanello.

L’inchiesta ha preso il via da un esposto presentato alla Corte dei Conti. A quel punto sono scattati gli accertamenti della Guardia di Finanza che hanno acquisito in municipio vari documenti.



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